Auto elettrica, in quali Paesi conviene davvero: lo studio

Gli aumenti dei prezzi dell’energia assottigliano l’indice di risparmio garantito dai veicoli elettrici: i Paesi in cui la mobilità elettrica è più conveniente

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Alessandra Caraffa

Esperta di automotive

Laureata in filosofia, è SEO Copywriter e Web Editor. Si occupa principalmente di mondi digitali e prospettive future - anche in ambito di motori.

Un pieno di energia elettrica è certamente più economico di un pieno di benzina, ma non c’è un grado di convenienza che valga in termini assoluti. Al contrario, la differenza tra un Paese e l’altro può essere sorprendente, come rileva un recente studio pubblicato in gran Bretagna da Drive Electric, riportato dall’Ansa.

L’incertezza registrata sui mercati tra il 2021 e il 2022 ha generato uno scenario per cui alcuni Paesi si sono trovati a gestire aumenti dei prezzi che hanno superato l’80%, limitando di fatto la reale convenienza della ricarica elettrica rispetto al tradizionale pieno di benzina.

Auto elettriche e consumi: lo studio

Il prezzo del diesel scende, il costo dell’energia elettrica sale: tra il 2021 e il 2022, in Gran Bretagna, la spesa per i veicoli con motore endotermico è scesa quasi del 9% mentre quella per i veicoli BEV è salita del 22,9%.

A partire da queste premesse, che vedono assottigliarsi il divario di prezzo tra carburanti ed energia pulita, prende avvio lo studio pubblicato da Drive Electric, che fa il punto sulla reale convenienza dei veicoli elettrici ed evidenzia le notevoli differenze, in termini di risparmio, tra i diversi Paesi del mondo.

La differenza tra il costo dei carburanti e quello dell’energia elettrica, intesa come una sorta di “indice del risparmio”, inevitabilmente riflette le conseguenze degli sconvolgimenti degli ultimi due anni: in alcuni Paesi europei, in particolare, il prezzo dell’energia elettrica è aumentato di oltre il 50%, andando a influire pesantemente sulla reale convenienza dei carburanti alternativi. Svezia, Slovacchia, Lituania, Belgio, Spagna, Finlandia e Austria sono i Paesi che scontano maggiormente l’incertezza dei mercati, con aumenti che vanno dal +87,3% al +52,5%.

Nell’indagine di Drive Electric l’Italia si posiziona tra i Paesi maggiormente coinvolti dall’aumento dei prezzi, con un incremento del 46,8% rispetto al 2021. I Paesi europei che hanno resistito meglio, Olanda e Portogallo, hanno comunque visto salire i prezzi di almeno il 10% rispetto all’anno precedente.

I Paesi in cui la mobilità elettrica conviene di più

Il divario tra il costo del carburante e quello dell’energia si sta quindi assottigliando, ma soltanto in Europa e, in maniera più lieve, negli Stati Uniti. All’altro capo del mondo, il risparmio garantito dai veicoli elettrici supera le più rosee aspettative: avviene a Hong Kong, dove la spesa per diesel e benzina supera del 817,06% quella per la ricarica elettrica, ma anche in Cina (700,42%) e in Turchia (649,40%) – dove cresce l’attesa per le prime consegne del SUV elettrico nazionale.

I Paesi europei in cui si registra il risparmio maggiore sono Ungheria e Norvegia: qui il divario tra il costo dei carburanti e quello dell’energia elettrica, calcolato sul consumo necessario per percorrere 100 miglia, è pari rispettivamente al 758,62% e al 727,44%.

Il prezzo di un pieno di energia, sottolinea lo studio, resta comunque molto inferiore a quello dei carburanti tradizionali: nonostante possano esserci notevoli differenze tra un modello BEV e l’altro, si stima che la ricarica domestica per 100 km di autonomia per un veicolo di cilindrata media costi circa 4 euro (qui un approfondimento su come calcolare i costi di ricarica).

A prescindere dalle fluttuazioni dei prezzi alla pompa di benzina, per percorrere la stessa distanza con la vecchia auto diesel o a benzina difficilmente saranno sufficienti 10 euro – 13,93 euro con i prezzi di questa settimana, considerando come 7,5 litri la quantità di benzina necessaria per percorrere quella distanza.