Motori termici, l’accordo Europa-Germania taglia fuori l’Italia

Deroga per i carburanti sintetici in Europa, martedì 28 marzo è il grande giorno: si vota per lo stop alla vendita di auto alimentate a diesel e benzina

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Laura Raso

AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

La data tanto attesa è arrivata. È settimane che parliamo dello stop ai veicoli termici in Europa e di tutte le vicissitudini legate al voto, che è stato rimandato dall’UE un po’ “a sorpresa”, visto che inizialmente si pensava che il voto sarebbe stato solo una formalità.

E invece è saltato, perché – al contrario di quanto l’Europa si aspettasse – vari Paesi hanno espresso dubbi e contrarietà. Finalmente però il grande giorno pare essere arrivato. E infatti domani, martedì 28 marzo, i ministri dell’UE voteranno al Consiglio Energia per il bando definitivo ai veicoli con motore termico a partire dal 2035.

La posizione dell’Italia

Secondo quanto ha dichiarato Matteo Salvini, l’Italia insiste e richiede a gran voce la deroga per gli e-fuel e quindi l’utilizzo dei motori alimentati con carburanti sintetici e bio. Questo per non fare solo “un enorme regalo alla Cina”, come sottolinea appunto il vicepresidente del Consiglio.

Il voto martedì 28 marzo

Il vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, annuncia su Twitter: “Abbiamo raggiunto un accordo con la Germania sull’uso futuro degli e-fuel nelle automobili”. E spiega: “Lavoreremo ora per ottenere quanto prima l’adozione delle norme in materia di CO2 per il regolamento sulle autovetture e la Commissione darà seguito rapidamente alle misure giuridiche necessarie per attuare il considerando 11”, facendo riferimento al paragrafo che prevede la deroga per gli e-fuel.

Volker Wissing, Ministro dei Trasporti tedesco, ha sottolineato: “I veicoli dotati di motore a combustione possono essere immatricolati dopo il 2035 se utilizzano solo carburanti neutri in termini di emissioni di CO2”. E Vannia Gava, viceministro dell’Ambiente e Sicurezza, dichiara: “Prendiamo atto dell’accordo tra la Commissione UE e il governo tedesco sugli e-fuel. Motivo per cui torniamo a ribadire con forza e nettezza la posizione dell’Italia sui biocarburanti. La neutralità climatica è un principio che condividiamo. Ma l’approccio deve essere sostenibile e di buonsenso, non ideologico e dagli impatti devastanti per le economie degli Stati membri”.

E anche Matteo Salvini si esprime a riguardo: “Il Governo è determinato a proseguire nella strada del buonsenso: a tutela di posti di lavoro, ambiente e attività produttive e per non fare solo un enorme regalo alla Cina è necessario che l’Europa apra anche ai biofuels”.

La presidenza svedese dell’Unione Europea ci tiene a informare la cittadinanza: il voto dei ministri dell’UE arriverà proprio domani, martedì 28 marzo, dopo il tanto atteso raggiungimento di un accordo tra la Germania e la Commissione Europea. Si deciderà quindi sullo stop ai motori termici in Europa a partire dal 2035. Il pacchetto, in seguito alle richieste dei Paesi membri, è stato modificato e verrà discusso nella giornata odierna dagli ambasciatori aggiunti.

L’Italia resta fuori

Cosa significa? Se la Germania voterà positivamente al nuovo testo, allora il regolamento verrà approvato, nonostante Italia – come Polonia e Bulgaria – potrebbero essere ancora contrarie.

Ricordiamo che l’Europa aveva deciso di vietare la vendita di tutte le vetture a benzina e diesel dal 2035. Cos’è successo poi? Inaspettatamente per l’UE, il voto non è stato così facile. La Germania si è mostrata sin da subito contraria e ha chiesto una deroga per gli e-fuel, ovvero i carburanti realizzati grazie all’imoiego di energia rinnovabile e carbonio catturato dall’aria, senza aumentare le emissioni inquinanti che stanno danneggiando l’ambiente.