Viviamo in un’era in cui si parla sempre più spesso di mobilità a zero emissioni e di transizione energetica, il futuro sembra essere nelle mani dei veicoli elettrici. L’inquinamento è arrivato a livelli preoccupanti, e si fa di tutto per ridurlo: le auto e gli altri mezzi a motore ne sono dei grandi responsabili, per questo molto probabilmente saranno man mano eliminati.
C’è da dire però che ancora ci sono tanti limiti legati alle auto elettriche e ai veicoli a zero emissioni, primo su tutti la scarsità di colonnine di ricarica, ancora insufficienti per una vera e propria transizione energetica. Ed è solo una delle problematiche, che però ha dovuto affrontare anche Enrico Letta in questi giorni, che era in viaggio per la sua campagna elettorale su un minibus elettrico, da lui voluto.
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Enrico Letta rimane a piedi
Il pulmino elettrico che tanto ha desiderato si è fermato e non è più ripartito, è rimasto senza carica nel tragitto da Alessandria a Torino. E così anche il presidente del Consiglio dei Ministri e segretario del PD ha dovuto fare i conti con le problematiche ancora oggi legate ai veicoli a zero emissioni.
Il minibus a batteria scelto da Letta, un Mercedes-Benz Sprinter di vecchia generazione (avevamo visto l’ambulanza elettrica), preso da un’azienda terza per il giro della campagna elettorale, lo ha lasciato letteralmente a piedi durante la prima tappa del suo tour. In effetti il veicolo è consigliato solo per brevi spostamenti, la spedizione in giro per l’Italia era davvero troppo per il pullmino, la cui autonomia è di soli 150 chilometri circa. Durante il tragitto da Alessandria a Torino (e ritorno) una sola ricarica del mezzo non è bastata.
Prima di spostarsi verso il capoluogo le batterie erano quasi scariche. Lo staff che era con Enrico Letta temeva di non trovare una colonnina di ricarica lungo il tragitto (è evidente la problematica legata alla scarsità di colonnine di ricarica in Italia), per evitare rallentamenti o danni ha quindi deciso di far salire il segretario del PD su un’altra vettura, comunque elettrica, per dargli la possibilità di raggiungere la sua meta senza alcun ritardo, stando nei tempi e nei piani previsti.
La spiegazione di Letta
L’edizione torinese del Corriere della Sera ha riportato la notizia. Il segretario del PD Enrico Letta e il suo staff hanno cercato di spiegare l’accaduto: “Vogliamo attirare l’attenzione sui problemi della mobilità sostenibile, denunciando la carenza di piazzole per la ricarica sulle strade del nostro Paese”. In effetti è la realtà che rispecchia oggi la situazione italiana. Anche perché il minibus con pacco batterie da 79,3 kWh era affiancato per tutto il viaggio da due auto staffetta che, come volevasi dimostrare, sono servite.
La vicenda appena accaduta in ogni caso non fa altro che sottolineare che non siamo ancora pronti per avviare una vera transizione energetica e una mobilità totalmente elettrica, è fondamentale pensare a sviluppare una rete pubblica e privata di colonnine per la ricarica molto più ampia.
Pare che ad oggi, nonostante le promesse, le cose non stiano andando come dovrebbero, e quindi gli obiettivi di raggiungimento di una mobilità sostenibile nei prossimi anni saranno difficili da raggiungere. Enrico Letta ha dichiarato: “Questo tour con i mezzi elettrici è un’occasione per raccontare ciò che deve essere il futuro. Purtroppo oggi, nel nostro Paese, usare la mobilità sostenibile è complicatissimo”.