Abbiamo parlato tante volte di guida in stato di ebbrezza, di quanto sia pericoloso mettersi al volante dopo aver alzato troppo il gomito.
Stavolta citiamo un caso successo di recente che ha quasi dell’incredibile. La notizia è stata diffusa dal Gazzettino e presto ha fatto il giro del web. Si tratta infatti di uno di quegli episodi che destano stupore e di cui si continuerà a parlare per mesi al bar. Una sentenza che è stata emessa alla Cassazione qualche giorno fa, che ha sorpreso e non poco. Il tutto si è verificato a causa di un uomo di 33 anni di Spresiano che era stato pizzicato dalla Polizia ormai quasi due anni fa, il primo maggio del 2016, mentre si trovava alla guida della sua vettura dopo aver bevuto. Il tizio era stato fermato dalle Forze dell’Ordine e sottoposto a test del livello alcolemico del sangue, risultando positivo con un tasso alcolico di 1.10 g/l, andando a superare di più del doppio il massimo consentito dalla legge.
Quello che è emerso lascia intendere che adesso mettersi al volante anche senza essere in condizioni, a causa di quanto si ha bevuto durante la serata con amici, può non avere conseguenze gravi. Solitamente in questi casi si va incontro a condanna penale e ritiro della patente per diversi mesi, in base al tasso alcolico rilevato. Spesso i lavori socialmente utili hanno graziato gli automobilisti incoscienti, eliminando o diminuendo la pena. La decisione della Suprema Corte, stabilita a seguito dell’episodio del giovane 33enne di Spresiamo, scoperto a Villorba mentre guidavo ubriaco invece è differente. Quando gli agenti lo hanno fermato, sottoponendogli la prova del palloncino, lui procedeva a bassa velocità e questo è bastato a graziarlo.
In primo grado il ragazzo era stato condannato a 20 giorni di arresto, 8 mesi senza patente e 1.000 euro di multa. Ma poi il tutto è andato sfumando grazie alla “tenuità del reato”. Infatti l’uomo guidava molto lentamente, non ha creato alcuna discussione con le Forze dell’Ordine e nemmeno ha causato alcun incidente o impedimento alla circolazione. Queste sono le ragioni per cui la Corte di Cassazione ha deciso di assolverlo e che lasciano pensare che qualcosa in realtà sia cambiato un po’ per tutti. Bere prima di mettersi alla guida rimane comunque un gesto pericolosissimo per la propria vita e quella degli altri utenti della strada.