La truffa delle auto schilometrate, cosa succede

I furbetti delle auto con il conta chilometri truccato purtroppo sono sempre in voga in Italia

Le auto schilometrate fanno parte di una grande truffa che purtroppo in Italia continua senza sosta, significa che i contachilometri delle auto usate vengono manomessi in modo che le vetture possano essere vendute a prezzi più alti, sappiamo come funziona.

In questi anni sia l’Italia che l’Unione Europe hanno cercato di mettere fine a questa grande truffa, usando delle regole più rigide per quanto riguarda ad esempio le revisioni auto, che devono essere fatte più frequentemente. Come riporta anche il sito ClubAlfa.it, oggi è nato un blog che si chiama revisioniautoblog.com (di Diego Brambilla) che purtroppo ha lanciato un nuovo allarme.

Anche Striscia la Notizia il mese scorso ha parlato della truffa delle auto schilometrate, secondo il blog pare che il servizio lasci immaginare che le truffe riguardino solo le vetture più datate, ma non è così. Questo escamotage è sempre ‘utile’ quando un privato vuole vendere un’auto usata o anche acquistare un nuovo veicolo, la concessionaria può valutare maggiormente l’auto ceduta in permuta se i km che registra sono meno di quelli reali (e non lo scopre).

Secondo quanto dichiarato dal blog comunque questo è ovviamente un illecito, ma nel caso specifico analizzato anche a Striscia la Notizia, l’unico reato evidente è il “falso ideologico in atto pubblico” commesso dall’ispettore che ha eseguito la revisione ministeriale registrando il chilometraggio di 131394 km, come cita il blog. Il contachilometri della Ford Fiesta MK4 in oggetto ha odometro analogico a cinque cifre, molto comune su tutte le auto prima degli anni Novanta.

Gli stessi si azzerano a 100.000 km percorsi e multipli. Quindi tutto dipende dalla base con cui l’ispettore ha registrato 131394 e non 31394, oppure 231394, 331394 e così via. “La regola è chiara: l’ispettore addetto alla revisione ministeriale deve trascrivere il chilometraggio che legge, ma in questo caso, come è evidente, ha mancato al proprio dovere infangando il lavoro di un commerciante innocente fino a prova contraria”, queste le parole di Diego Brambilla.

L’ispettore non può fidarsi della parola dell’automobilista o del proprio istinto o di documenti che non hanno valore. L’addetto alla revisione ministeriale dovrebbe trascrivere il chilometraggio che legge utilizzando sul Portale dell’Automobilista del ministero dei Trasporti. Anche se è stato dimostrato che i truffatori riescono a eludere anche questo sistema. L’unica revisione pubblica secondo Striscia la Notizia è l’ultima in ordine cronologico, quindi se si ripete il controllo ministeriale anche al di fuori della regolare scadenza, viene sovrascritta la percorrenza.

Guardando solo la Carta di Circolazione, il talloncino che viene applicato si può togliere in un attimo. Metti quello della revisione fantasma e hai fregato il mondo intero. Il Portale dell’Automobilista quindi non riesce a risolvere davvero tutti i problemi dello schilometraggio.

La grande novità è che dal 1° giugno 2018, come ci sottolinea revisioniautoblog.com, tutte le revisioni sono memorizzate nella cronologia del Portale dell’Automobilista tramite il servizio “Verifica revisioni effettuate”. In questo modo rintraccia le “doppie revisioni” o le revisioni anticipate.