
Si vota oggi al Parlamento Europeo il testo che mira a importanti obiettivi a sostegno dell’ambiente: la riduzione delle emissioni inquinanti dei veicoli. Non tutti i parlamentari sono d’accordo, ma l’obiettivo della Commissione, come già sappiamo da mesi, è quello di dire addio definitivamente a tutti i motori termici entro il 2035.
Aggiornamento: il Parlamento Europeo ha approvato la nuova normativa che prevede l’addio ai motori termici entro il 2035, anno in cui quindi non sarà più possibile vendere i veicoli alimentati a benzina o diesel. L’emendamento ha ottenuto 339 voti a favore e 249 contrari; 24 gli astenuti. Al contrario di quello che si era appreso invece passa l’emendamento cosiddetto “salva Ferrari”, firmato da eurodeputati italiani di tutti gli schieramenti. Con questo viene prolungata la deroga alle regole dell’Unione Europea sugli standard di emissioni inquinanti di CO2 di cui beneficiano i produttori di nicchia. Per i piccoli produttori di auto e furgoni è stata concessa una deroga fino al 2036.
Stop definitivo a motorizzazioni diesel e benzina, nonostante i pareri contrastanti di molti. Non è una novità infatti, e ne abbiamo parlato pochi giorni fa, che molti attori del mercato automobilistico siano convinti che non si possa passare all’elettrico totale in maniera così forte e repentina, ma che serva una transizione graduale, dando spazio prima ai classici motori a combustione, ma caratterizzati da nuove tecnologie e basse emissioni.
Gli obiettivi dell’Europa
Nonostante la guerra tra Russia e Ucraina e tutte le conseguenze del conflitto siano oggi il problema principale che affligge l’Europa, nel Vecchio Continente si torna a parlare dei nuovi obiettivi che mirano alla riduzione delle emissioni di CO2. Tra le azioni volte al raggiungimento di questi obiettivi, c’è anche l’addio per sempre ai motori termici, e quindi lo stop definitivo alla vendita di vetture alimentate a benzina e diesel. Un divieto che rientra nelle linee del pacchetto Fit-for-55: un piano che prevede la riduzione drastica delle emissioni di gas serra entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050.
Sarà proprio questo pacchetto speciale, che è stato presentato l’estate scorsa da parte della Commissione Europea, l’oggetto del voto di oggi al Parlamento Europeo.
Il calendario di obiettivi
La Commissione Europea ha varato differenti step mirati alla riduzione dell’inquinamento dell’aria causato dai veicoli in circolazione sulle nostre strade oggi. Il Parlamento e il Consiglio Ue voteranno e, nel caso in cui saranno d’accordo, tutti i nuovi mezzi che verranno immatricolati all’interno dell’Unione Europea entro il 2030 dovranno registrare emissioni più basse del 55% (per i veicoli commerciali leggeri si parla invece del 50%).
Si parla di una riduzione totale delle emissioni di CO2 entro il 2035, auto e furgoni nuovi non dovranno più rilasciare nell’aria nessuna tipologia di gas serra. E quindi addio alle auto diesel e benzina: se la norma verrà approvata, ci saranno solo veicoli elettrici.
Nonostante la forte pressione da parte della commissione Ambiente del Parlamento Europeo ,che intende azzerare le emissioni inquinanti quanto prima, ci sono ancora troppi pareri contrastanti e molti sostenitori del cosiddetto “passaggio graduale” dai motori a combustione a quelli elettrici. Il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, nel dibattito sul Fit-for-55 ha dichiarato: “L’industria dell'auto ha fatto la sua scelta e non va confusa, visto che è già d’accordo sulla mobilità elettrica per le macchine e i veicoli commerciali”. “Il 2035 non è fantascienza”, ha sottolineato il commissario.
Siamo quindi in attesa del voto del Parlamento Europeo, che arriverà nella giornata odierna. Sottolineiamo che l’eventuale accordo (voto si) al pacchetto che la Commissione ha proposta, non comporta il passaggio automatico al 100% elettrico entro il 2035, ma definisce semplicemente quali sono il pensiero e la posizione del Parlamento. Si dovrà poi attendere anche il parere del Consiglio, dove ci sono resistenze molto dure. Il pacchetto finale sarà definito poi, in accordo tra tutte le istituzioni dell’Unione Europea.