Sono ben 3500 le autoscuole italiane che oggi scioperano e quindi resteranno chiuse per tutto il giorno.
La motivazione sta nella protesta contro l’introduzione dell’Iva sulle patenti, ne avevamo giusto parlato pochi giorni fa. Facciamo quindi un passo indietro e spieghiamo la questione: la novità allarmante è che le lezioni non saranno più soggette al regime di esenzione Iva e quindi costeranno esattamente il 22% in più rispetto a prima, perché c’è da aggiungere l’importo da versare allo Stato.
È stata l’Agenzia delle Entrate a annunciare la notizia in una risoluzione, ricordando che la Corte di Giustizia ha deciso che le lezioni impartite da qualsiasi scuola guida in Italia, per coloro che devono conseguire la patente, sia per quanto riguarda la pratica che la teoria, devono essere soggette all’Iva. Il motivo? Non possono essere ritenute di ambito scolastico e per questo l’esenzione salta.
Capite quindi la causa dello sciopero delle autoscuole italiane oggi 18 settembre, sono le associazioni di settore Unasca e Confarca a renderlo noto, precisando che oggi quindi è stata annullata praticamente la metà degli esami di guida previsti, svolti presso le scuole associate. Unasca e Confarca hanno spiegato: “Esprimiamo preoccupazione per il difficile recupero dell’aliquota negli ultimi 5 anni fiscali, e per la sicurezza stradale con il calo drastico delle ore di guida per l’aumento delle tariffe”.
Tutte le 3500 autoscuole aderenti a Confarca e Unasca oggi resteranno chiuse, sospenderanno quindi tutte le lezioni e le loro attività per protestare contro l’introduzione dell’Iva al 22% sulle patenti a partire dal 3 settembre scorso e sul recupero retroattivo dell’imposta su tutti corsi per le patenti già effettuate sino al 2014. È stata l’Agenzia delle Entrate a introdurre il cambio di regime fiscale sulle attività formative, le autoscuole non hanno gli stessi requisiti di scuole e università e per questo devono essere sottoposte all’imponibilità Iva, questa è la decisione finale.
Le due associazioni tra l’altro ricordano che l’esenzione Iva era in vigore dal 1972 e dichiarano quanto sarà “difficile, se non impossibile, l’azione di recupero dell’aliquota Iva sugli ex allievi che hanno pagato quanto pattuito secondo i listini degli anni scorsi quando vigeva per legge l’esenzione”. Si ragiona anche sul calo delle ore di guida degli allievi, visto l’aumento dei prezzi e il budget disponibile dai ragazzi e dalle loro famiglie, con conseguenze ovviamente negative sulla sicurezza stradale.