Il metano è una fonte di rifornimento molto apprezzata anche in Italia, nonostante non siamo ancora aggiornati sul tema.
Si tratta di una soluzione pulita ed economica, che però ancora presenta non pochi limiti dal punto di vista delle infrastrutture e delle normative in Italia. Un punto che merita una riflessione importante è quello del self service perché, al contrario di molti altri Paesi europei, nella nostra penisola serve ancora un operatore sempre presente per fare rifornimento. Una complicazione non indifferente per chi ha deciso di investire sull’auto a metano, che si somma anche alla scarsità di infrastrutture. Infatti i distributori non sono presenti in modo omogeneo sul territorio nazionale e, la sera, dopo la chiusura, non permettono agli automobilisti di rifornirsi.
L’Italia è pioniera del settore metano per autotrazione, siamo leader mondiali nella diffusione e tecnologia dello stesso; il numero di stazioni di servizio sulla rete stradale nazionale è di circa 1.250 punti vendita attivi, al secondo posto in Europa troviamo la Germania con 900 stazioni ma con 100.000 auto circolanti contro il milione abbondante in Italia. Purtroppo però quello che ci limita è l’assenza di vendita self service. Si sta però muovendo qualcosa in questo ambito, forse grazie all’evoluzione tecnologica europea e alla volontà di unificare le regole a livello internazionale. Il recepimento della Dafi, Directive Alternative Fuel Initiative, decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/94/UE che fornisce le linee guida per la realizzazione delle infrastrutture per i combustibili alternativi, ha obbligato la revisione della normativa sull’erogazione del metano self service, per superare tutti quegli ostacoli tecnici presenti fino ad oggi.
Queste decisioni in campo normativo sono state prese in un tavolo di lavoro durato da giugno 2017 ad aprile 2018, concentrato sui provvedimenti necessari per mettere in sicurezza l’erogazione del metano, facilitandone il rifornimento. Questo potrebbe portare alla possibilità di attivare il self service anche dopo gli orari di chiusura delle stazioni, a seguito di una formazione specifica meditante tutorial e con l’abilitazione diretta a mezzo di pagamento elettronico, senza più bisogno della tessera apposita e del circuito di riconoscimento dedicato. La responsabilità del rifornimento sarà di chi si rifornisce, che dovrà presentare un’autocertificazione che attesti le competenze, e non di chi gestisce l’area di servizio.
La proposta di decreto è stata approvata il 24 aprile ed ora segue la procedura di informazione europea, la cui consultazione durerà tre mesi. Dopo di che il decreto potrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Quindi se la procedura andrà a buon fine, allora il rifornimento di metano diverrà molto più semplice e sarà decisamente importante anche per la sentita tematica della salvaguardia dell’ambiente.