Pedoni investiti in autostrada, gli automobilisti non sono colpevoli

La Cassazione conferma l’assoluzione dall’accusa di omicidio colposo in casi di questo tipo

Per un automobilista che guida in autostrada è praticamente impossibile immaginare di trovarsi di fronte un pedone.

Per questo motivo è non esiste nemmeno che uno abbia il timore di trovare una persona che cammina al centro della carreggiata, ma anche nel caso in cui non ci sia la corsia d’emergenza, non si può pretendere che i conducenti delle vetture in circolazione siano attenti e prudenti e limitino la loro velocità perché si possa verificare questa tipologia di evento particolare ed eccezionale. La Cassazione è assolutamente d’accordo con questo concetto e infatti conferma che, nel caso che è avvenuto ad un automobilista che mentre guidava la sua auto nelle ore notturne aveva travolto una donna, che tra l’altro si trovava in stato di ebbrezza, lo stesso sia assolto dall’accusa di omicidio colposo.

La signora era infatti scesa dalla sua macchina dove si trovava col marito, dopo una lite con l’uomo, e si era messa a camminare al centro della carreggiata dell’autostrada. Il ricorso della Procura di Vercelli che chiedeva di condannare l’automobilista che ha investito la signora è stato respinto dai giudici della Suprema Corte. La motivazione è la seguente: “Procedeva ad una velocità pure rispettosa dei limiti cinetici in vigore nel tratto autostradale, ma in concreto tale da non consentirgli di arrestare l’auto entro il campo di visibilità delimitato dalla profondità dei fari anabbaglianti”. Secondo la Cassazione, il guidatore “non solo non aveva l’obbligo di usare i fari abbaglianti, il cui uso gli era addirittura vietato per non abbacinare i conducenti di altre vetture, ma dato che ha integralmente osservato la normativa di settore non può essergli mosso alcun rimprovero”.

Egli infatti rispettava i limiti, anzi era al di sotto degli stessi, visto che viaggiava a circa 105-110 km/h. Quello che dichiara inoltre la Cassazione è: “La circolazione autostradale è caratterizzata dalla velocità del traffico che ne costituisce l’essenza come sede destinata al traffico al di fuori degli agglomerati urbani”. Ecco perché la presenza di un pedone nel centro della carreggiata non può considerarsi una circostanza prevedibile, visto che c’è il divieto assoluto di attraversamento a piedi della sede autostradale, peraltro comunemente rispettato, per fortuna. Tra l’altro, se si decidesse di imporre agli automobilisti di rallentare alla vista di un pedone, la circolazione e la sicurezza di tutti gli utenti della strada sarebbe compromessa.