Il Nuovo Codice della Strada si estende a e-bike e monopattini elettrici: con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge 16 Giugno 2022 n. 68, vengono introdotte importanti novità soprattutto per quanto riguarda le bici elettriche e tutti i cosiddetti “velocipedi”, normati dall’articolo 50. Nascono due nuove classificazioni di velocipede: quella per il trasporto merci e quella costituita dai mezzi elettrici su due e tre ruote, cioè bici elettriche e monopattini. E vengono introdotte multe salatissime per chi modifica una e-bike.
Le novità del CdS per le e-bike
Sono ormai lontani i tempi in cui si affacciavano sul mercato e-bike straordinarie capaci di prestazioni record. In Italia, almeno, le bici elettriche che superano i 45 km/h sono da oggi considerate a tutti gli effetti ciclomotori: è quanto riportato dal Decreto Legge 16 Giugno 2022 n. 68, che modifica il Codice della Strada. Vengono aggiornati, tra gli altri, gli articoli 47 e 50 del CdS, quelli cioè che riguardano la classificazione dei veicoli e la regolazione dei velocipedi, cioè i mezzi a due o tre ruote a trazione muscolare oppure a pedalata assistita.
Sono istituiti i “velocipedi adibiti al trasporto di merci”, cioè quelli usati per le consegne a domicilio: secondo il nuovo Codice della Strada questi mezzi “devono avere un piano di carico approssimativamente piano e orizzontale” che non può superare determinate dimensioni, ma possono montare motori più potenti rispetto alle altre bici elettriche.
Ma una delle novità più rilevanti riguarda chi usa le e-bike, per uso personale o professionale, al di fuori dei limiti stabiliti dalla normativa: chiunque effettui delle modifiche in modo che le e-bike superino la velocità massima già prevista dal Codice della Strada, pari a 25 km/h, si espone a multe salatissime. E sono previste pesanti sanzioni anche per chi fabbrica, produce o vende bici elettriche capaci di superare velocità e potenza nominale consentite.
Le multe per chi trucca le bici elettriche
Quella delle e-bike truccate è una questione ancora aperta: quando nel 2020 Quattroruote pubblicò l’indagine sulle abitudini di clienti e rivenditori di “truccarle", i numeri erano già quelli di un’emergenza. Quasi il 30% dei rivenditori aveva allora acconsentito a modificare le e-bike in modo che superassero i 25 km/h imposti dalla legge - oltre che dal buon senso.
Le bici elettriche non possono e non devono essere considerate come sostituti dei motorini di piccola cilindrata: se per guidare un ciclomotore è necessaria una patente, e questo vale anche per le e-bike che raggiungono i 45 km/h, un motivo c’è - e risiede, molto semplicemente, nei principi della sicurezza stradale.
Così il nuovo Codice della Strada, aggiornato e adeguato ai nuovi mezzi di trasporto a emissioni zero, istituisce una multa che va da 845 a 3.382 euro per chiunque effettui sulle bici elettriche “modifiche idonee ad aumentare la potenza nominale continua massima del motore ausiliario elettrico o la velocità” del mezzo. La multa invece per chi vende o produce bici elettriche che superano i 25 km/h va dai 1.084 ai 4.339 euro.
Se si viene sorpresi a sfrecciare su un’e-bike oltre le velocità consentite, inoltre, ci si vedrà addebitare tutto quanto dovuto per la circolazione su ciclomotore, dalla mancanza di immatricolazione e copertura assicurativa del mezzo fino all’eventuale guida in assenza di casco e patente idonea - da cui possono scaturire sanzioni per migliaia di euro.