Nettuno, dal fondale emerge una Jeep della II Guerra Mondiale

A Torre Astura, nelle acque di Nettuno, è stata trovata una Jeep Willys della Seconda Guerra Mondiale

Dalle profondità del mare emerge una Jeep della II Guerra Mondiale. Accade a Nettuno e per la precisione a Torre Astura, dove dopo 73 anni è stata riportata alla luce una Jeep Willys. L’auto si trovava in un fondale profondo appena cinque metri, nella litorale a sud di Roma, dove avvenne il famoso sbarco degli Alleati ad Anzio.

Il veicolo è uno dei simboli dell’esercito americano ed è lo stesso modello utilizzato dal generale Clark quando entrò a Roma, liberando la città dall’assedio dei tedeschi. Il mezzo militare è stato fotografato anche a Napoli e Milano e rappresenta un’intera epoca. La Jeep, coperta di sabbia e alghe, è ancora in buone condizioni nonostante siano passati molti anni. Il telaio, le ruote, il paraurti e una parte del cruscotto sono integri.

La Jeep Willys è stata scoperta da Claudio Morino, presidente dell’associazione Uboat, che da anni esplora questa zona della costa alla ricerca di antichi aerei e navi affondate. Non è chiaro come l’auto sia finita in mare, anche se secondo alcune ipotesi sarebbe caduta da uno dei ponti mobili creati dagli alleati durante lo sbarco nel 1944.

Creata dalla Willys Overland nei primi anni della seconda guerra mondiale, nel 1941 la Jeep venne scelta come fuoristrada dall’esercito americano. L’auto era una semplice camionetta, dotata di un telaio a piattaforma e di uno spazio anteriore per ospitare un motore 4 cilindri da 2,2 litri di cilindrata e 50 cavalli. La Jeep ha segnato un’epoca e persino il suo nome è entrato nella leggenda. Per gli esperti farebbe riferimento all’acronimo GP, General Purpose, ovvero GeeP da cui sarebbe nato Jeep.

Eisenhower, comandante supremo delle forze americane e Presidente degli Stati Uniti, la considerava fondamentale nella lotta contro i tedeschi. “Senza la Jeep gli Alleati non avrebbero mai potuto vincere la guerra” aveva detto una volta. Nonostante ciò la Jeep rinvenuta a Nettuno rischia di rimanere nei fondali e di non vedere mai la luce. I costi per il recupero infatti potrebbero essere troppo alti e al momento si sta studiando una soluzione alternativa per riportare sulla terraferma il veicolo.