Multa da autovelox mobile: una sentenza cambia tutto

Ci sono novità per quanto riguarda il Codice della Strada, alcune multe per eccesso di velocità potrebbero essere cancellate: vediamo in quali casi

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Redazione

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Alcune multe non si dovranno più pagare, è questa una delle novità importanti emersa negli ultimi giorni. La Cassazione infatti ha annullato delle sanzioni a seguito del ricorso di un automobilista di Reggio Emilia. Ma capiamo nel dettaglio cosa succede.

La nuova sentenza della Corte di Cassazione

Nei giorni scorsi è emersa una novità sul Codice della Strada, in seguito a una recente sentenza della Cassazione. In particolare, un automobilista della zona di Reggio Emilia ha aperto una controversia per la quale i giudici sono stati chiamati a decidere.

La sentenza fa ancora più chiarezza su un argomento da sempre “tormentato”: le multe per eccesso di velocità prese con autovelox. È possibile che in futuro potranno non essere più pagate. Chiaramente non tutte: che cos’ha deciso la Corte di Cassazione a riguardo.

Il caso esaminato dai giudici

L’automobilista che ha fatto ricorso alla multa ricevuta si è opposto a una sanzione ricevuta a casa che lo vedeva colpevole di aver superato la velocità consentita alla guida della sua auto: viaggiava a più di 90 km/h in una zona dove il limite massimo era di 50 km/h. La multa era salata.

Ma perché l’automobilista l’ha impugnata? Su quella tratta non vi era alcuna segnalazione della presenza dell’autovelox. E questo non è lecito: per legge infatti è obbligatorio segnalare la presenza del dispositivo di rilevamento della velocità, lo abbiamo visto in differenti occasioni. È il motivo per cui il giudice di pace ha ritenuto illegittima la sanzione.

La multa era stata data in seguito al rilevamento eseguito dalle Forze dell’Ordine in possesso di Scout Speed, installato sulle auto della Polizia proprio per controllare che siano rispettati i limiti di velocità imposti.

In secondo grado il tribunale ha confermato la sentenza del giudice di pace: non deve essere dimenticato l’obbligo di segnalazione preventiva delle postazioni autovelox o simili; la stessa segnalazione infatti serve anche ad avvisare gli automobilisti e portarli a rallentare e/o tenere una buona condotta alla guida del loro veicolo.

L’Unione dei comuni della Pianura reggiana ha deciso di fare ricorso in Cassazione, perché secondo loro gli autovelox mobili installati sulle auto della Polizia non dovrebbero rispettare questo obbligo. Ma i giudici hanno respinto il ricorso.

La svolta

Svolta definitiva sulla questione: lo scorso gennaio la Cassazione ha deciso finalmente (e pone fine al contrasto tra Codice della Strada e decreto ministeriale). Secondo il decreto infatti lo Scout Speed potrebbe anche non essere segnalato, per il Codice invece è obbligatoria la segnalazione preventiva su strada.

Per questo motivo la Cassazione ha deciso di accogliere il ricorso dell’automobilista. Secondo i giudici infatti la presenza degli autovelox deve essere sempre segnalata e quindi il tribunale ha operato in maniera corretta quando ha deciso che fosse giusto per legge annullare la multa che il conducente in oggetto aveva ricevuto e comminata con il dispositivo mobile non segnalato dalla Polizia.

Non si tratta tra l’altro di un caso isolato, anzi. Nel mese di gennaio la Cassazione aveva accettato l’annullamento di una multa richiesto da un automobilista “colpito” da autovelox posizionato su una strada priva di banchina. I giudici hanno deciso di accogliere il riscorso e annullare la sanzione perché la banchina viene ritenuta essenziale per poter qualificare la strada come “extraurbana secondaria”.

Il Codice della Strada “vince” quindi sul decreto ministeriale, ma attenzione: la Cassazione ricorda che la legge consente la contestazione dell’infrazione solo su alcune tipologie di strade.