Multa in auto, puoi farla annullare: quando e come

Trovare una multa sull’auto parcheggiata non è mai piacevole, anzi. Ci sono dei casi in cui è possibile richiederne l’annullamento: vediamo quali

Una delle sorprese più brutte nella giornata di un automobilista è tornare alla macchina e ritrovarsi una “bella” multa piazzata proprio lì, sul parabrezza. Il verbale inaspettato non è di certo buona cosa, i soldi che spendiamo tra caro benzina e bollette sono già tanti, e questo regalino da parte delle Forze dell’Ordine – nonostante i giorni di festa – non è assolutamente gradito.

C’è da dire che però, quando il verbale è scritto, la maggior parte delle volte ce lo siamo meritato, perché abbiamo infranto il Codice della Strada. È vero anche che a volte la multa però può essere contestata e conseguentemente annullata per giusta causa; non è facile, ma se ci sono le ragioni per farlo, è possibile. Quindi stop alla credenza che, una volta scritto, il verbale che troviamo sul parabrezza dell’auto non può più essere cancellato. Non sempre è così.

La circolare del Ministero degli Interni chiarisce la questione

Esiste una circolare diffusa dal Ministero degli Interni che fa chiarezza su questa questione così delicata e, spesso, poco trasparente. Si tratta in particolare della circolare “Direzione generale per l’amministrazione generale e per gli affari del personale n. 66 – prot. n. M/2413 del 17.7.1995”, in cui è possibile leggere “…Quando l’auto è parcheggiata in divieto, in doppia fila o sulle strisce blu senza il ticket o con il ticket scaduto, il vigile, non trovando il conducente e quindi non potendogli contestare sul posto l’infrazione, lascia sul parabrezza il cosiddetto «preavviso di accertamento». Non si tratta della multa vera e propria ma di una comunicazione di cortesia che consente all’automobilista di estinguere l’obbligazione pagando nei successivi 15 giorni, senza però vedersi addebitare anche le spese postali. Queste ultime invece scattano nel momento in cui, decorso tale termine senza adempimento, la contravvenzione gli viene inviata a casa con raccomandata a/r. Dal ricevimento della raccomandata si hanno 5 giorni di tempo per pagare con lo sconto del 30%…”.

Nella circolare è scritta una cosa precisa e molto importante, ovvero che se l’auto è parcheggiata come non dovrebbe, allora il vigile, non trovando il conducente e/o proprietario del mezzo e non può chiaramente contestare l’infrazione sul posto, lascia la multa sul parabrezza, che in realtà è il preavviso di accertamento.

Questo è significativo: non si tratta del verbale vero e proprio (la nuova ipotesi fa discutere), quindi può essere annullato, anche se tutti credono il contrario. Ma spieghiamolo nel dettaglio.

Quando posso annullare la multa sul parabrezza

Il cosiddetto preavviso di accertamento non è la multa vera e propria, ma una comunicazione che permette all’automobilista di estinguere l’obbligazione versando la somma dovuta nei 15 giorni successivi, senza spese postali, che invece si aggiungono quando, una volta decorso tale termine senza che il conducente abbia provveduto al pagamento, la contravvenzione viene inviata a casa con raccomandata a/r. Come sappiamo, da quando l’utente riceve la raccomandata, è possibile pagare la somma scontata del 30% entro 5 giorni.

Questo significa che, se chiediamo al vigile di annullare la multa (oggi sempre più care) sul parabrezza, ci riferiamo appunto al preavviso, e non alla multa. E sì, quello si può cancellare. Chiaramente deve esserci una ragione valida. Un esempio? Se lasciate l’auto ferma in doppia fila perché non c’è un parcheggio libero e avete un’emergenza, un famigliare che sta male e l’urgenza di prendere delle medicine in farmacia, e quando tornate trovate il vigile che scrive, allora potete chiedere di strappare l’avviso, mostrando un certificato medico o altro, che attesti appunto la situazione di emergenza.

Nel caso in cui l’agente non voglia sentire ragioni, sbaglia: ricordate che esiste infatti “l’obbligo di contestazione immediata della multa”.

Questo perché, quando il vigile scrive il verbale, in realtà la contravvenzione non è ancora stata notificata all’automobilista in modo ufficiale, cosa che avviene solo nell’istante in cui la raccomandata viene inviata a casa. Il preavviso di accertamento quindi può essere annullato. Deve esserci una ragione valida per farlo, devono essere accertati errori insanabili dell’atto o cause di giustificazione in grado di rendere il soggetto che commette l’infrazione non punibile. Lo stesso può accadere se l’auto ha un guasto, non parte, e si lascia in divieto di sosta, perché non si può fare altrimenti. Anche in questo caso è possibile contestare il preavviso.

Opportunità che non si può sfruttare se non trovate il vigile intento a scrivere: andare al comando della Polizia alcuni giorni dopo sarà inutile, perché la multa sarà già stata compilata e inviata a casa. In questo caso si può ancora richiedere l’annullamento per giusta causa, ma è necessario ricorrere alle vie legali.