Motori termici, l’Europa conferma lo stop: l’Italia si astiene

È arrivato il giorno del voto tanto atteso al nuovo regolamento: vediamo che cosa è stato deciso in Europa per lo stop ai motori termici dal 2035

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Laura Raso

AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

Come abbiamo visto nelle ultime settimane, la decisione di eliminare le auto con motore termico a partire dal 2035 in tutta Europa non è stata per niente facile. Il voto era stato rimandato a data da destinarsi, e oggi finalmente è arrivato il giorno.

Stop motori termici dal 2035: il voto

Il Consiglio dei Ministri dei Paesi membri ha ratificato l’accordo che prevede lo stop ai motori a benzina e diesel dal 2035. Per l’Italia però la trattativa non è andata a buon fine, il nostro Paese infatti ha deciso di astenersi, come anche la Bulgaria e la Romania, che non si dichiarano soddisfatte del risultato raggiunto; non piace quindi il testo finale approvato.

C’è stato un unico voto contrario: la Polonia non sente ragioni. E invece la Germania, che aveva chiesto la deroga per gli e-fuel, cos’ha deciso? Dopo aver raggiunto l’intesa con la Commissione Europea lo scorso fine settimana, che infatti ha deciso che in futuro darà la possibilità di utilizzare i motori termici alimentati con e-fuel, ha votato a favore.

Tornando all’Italia, il Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha sottolineato: “Ci adopereremo, nell’ambito delle procedure di approvazione degli atti legislativi indicati dalla Commissione Europea, a far considerare anche i biocarburanti tra i combustibili neutri in termini di CO2. Consideriamo che la previsione nella dichiarazione della Commissione dei soli carburanti sintetici rappresenti un’interpretazione troppo restrittiva”.

Il nuovo testo prevede quindi la possibilità di immatricolare veicoli con motore a combustione anche dopo il 2035, esclusivamente se alimentati da carburanti sintetici. Nulla di fatto invece per i biocarburanti, richiesti dal nostro Paese. In ogni caso, lo stop ai motori endotermici per le auto e i furgoni nuovi dal 2035 è stato ufficialmente approvato.

Che cosa chiede l’Italia

Il Ministro Pichetti Fratin spiega: “L’Italia prende nota della dichiarazione scritta della Commissione sul Considerando 11 del nuovo Regolamento sulle emissioni delle automobili e dei furgoni. Il riconoscimento da parte della Commissione che tali veicoli potranno ancora essere prodotti e che quindi contribuiranno anch’essi al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni stabiliti dal Regolamento è uno sviluppo positivo. Prendiamo atto dell’impegno della Commissione ad attuare il Considerando 11”.

E sottolinea: “Da un lato apprezziamo dunque la scelta di riconsiderare i motori endotermici indispensabili per la sostenibilità economica e sociale di molti Paesi dell’Unione, dall’altro, consideriamo che la previsione nella dichiarazione della Commissione dei soli carburanti sintetici rappresenti un’interpretazione troppo restrittiva, che non permette ancora una piena attuazione del principio di neutralità tecnologica per il quale l’Italia si è sempre battuta”.

Il portavoce capo della Commissione UE Eric Mamer ha spiegato: “La Commissione Europea ha dato tutte le risposte che poteva dare sulla questione dei carburanti sintetici e dei biocarburanti”.

Sì agli e-fuel, biocarburanti non ammessi

Gli e-fuel erano già previsti nel Considerando 11 del regolamento. Invece i biocarburanti non rientrano nel provvedimento perché nono sono ritenuti neutri al 100% in termini di emissioni di CO2. La Commissione Europea – per questo motivo – non ha considerato minimamente la richiesta dell’Italia.

Sappiamo però che il nostro Paese farà di tutto per riuscire a far accettare anche i biocarburanti tra i combustibili neutri in termini di CO2, lo ha sottolineato Pichetto Fratin.

Il nuovo regolamento approvato

A seguito del voto di oggi, dal 1° gennaio 2035 le nuove auto vendute dovranno essere a zero emissioni, quindi elettriche o alimentate con carburanti sintetici, come previsto dall’accordo. Saranno i nuovi veicoli a essere soggetti a queste regole, non i mezzi già in circolazione, che potranno essere guidati ancora.

Come già era stato anticipato lo scorso anno, il regolamento prevede una deroga per i costruttori che producono vetture di lusso, con volumi limitati (tra 1.000 e 10.000 auto o tra 1.000 e 22.000 furgoni all’anno), come Ferrari o Lamborghini: Case che avranno un anno in più di tempo per adeguarsi al nuovo regolamento.