Mercato auto, produttori in guerra: tagli ai prezzi di listino

Il mercato automobilistico vive un momento di grande crisi, i produttori oggi “giocano al ribasso” e si fanno la guerra tra loro in tutta Europa

La situazione del mercato auto in Italia è molto complessa, ormai da tempo assistiamo alla grande crisi e alle difficoltà dell’intero settore, iniziate in corrispondenza dello scoppio della pandemia di Coronavirus e poi continuate senza sosta.

Nonostante i segnali di miglioramento, anche il 2022 – come abbiamo visto – si è concluso con segno negativo per il comparto automobilistico. I numeri delle immatricolazioni sono in ripresa, ma ancora la strada per tornare ai dati di vendita pre-Covid è lunga e in salita.

In questo scenario, le Case automobilistiche fanno la loro parte e oggi pare che stia per iniziare una nuova guerra dei prezzi da parte dei produttori. Al momento sembra che l’obiettivo sia diminuire il listino dei modelli elettrici, che infatti sono ancora molto costosi per la maggior parte degli utenti in Italia, ma è probabile che tutto il mercato poi verrà coinvolto.

Molti produttori in questo momento hanno abbandonato la strategia che prevede alti volumi ad ogni costo: l’obiettivo diventa privilegiare la generazione di profitto, alzando la qualità della vendita. Vediamo che cosa sta succedendo in particolare.

I prezzi di listino in Italia oggi

Oggi assistiamo a una grande spinta del mercato ibrido e elettrico, complice la transizione energetica in corso, su cui molti però pongono ancora parecchi dubbi. I modelli full electric e plug-in hybrid in diffusione hanno portato i prezzi di listino al rialzo, lo stesso vale per il prezzo medio (dati 2022, rilevazioni Centro Studi Fleet&Mobility) che – partendo da una base di 24.300 euro registrata nel 2021 – oggi si alza del 7%, passando a 26.000 euro.

In epoca pre-Covid per comprare un’auto in Italia servivano in media circa 21.000 euro, i prezzi di listino erano questi. Il mercato automobilistico si trovava tra l’altro in sovraproduzione. Dopo la crisi legata alla pandemia, oggi viviamo la situazione opposta. I forti sconti praticati prima e la disponibilità di auto a km 0 sono un ricordo lontano.

Tesla tagli ai prezzi di listino

Lo abbiamo visto nei giorni scorsi, Tesla ha deciso di diminuire i prezzi di listino delle sue famose e amate vetture elettriche in Italia, e in tutta l’area Emea. Un fatto che sicuramente “spaventa” i produttori del settore automotive.

Una maxi riduzione dei prezzi da parte di uno dei maggiori attori del mercato dell’elettrico. Tesla Model 3 oggi costa a partire da 45.000 euro, ben circa 12.500 euro in meno di prima, e la Model Y può essere acquistata per soli 44.990 euro, al posto di 49.990.

Le auto elettriche di Elon Musk oggi quindi sono più competitive, e questo turba gli attori del mercato. Oltretutto molti produttori cinesi, di cui già temiamo l’espansionismo in Europa, stanno seguendo l’esempio di Tesla.

Per questo i costruttori europei devono capire come comportarsi, e si rischia una vera e propria guerra dei prezzi. Gli analisti purtroppo confermano l’allarme, lo stesso Dario Duse, Country Leader Italia di AlixPartners, dichiara: “Nel contesto di tensioni sulle forniture che si stanno progressivamente riducendo e di una domanda indebolita dalla recessione, potrebbe essere difficile per i costruttori mantenere il vantaggio accumulato negli scorsi due anni sul prezzo e sugli sconti”.

Come conferma Duse: “La sfida riguarda in particolare le elettriche a batteria (BEV): i volumi di vendita continuano a essere fortemente legati alla presenza di incentivi. Le vendite devono salire anche per accedere a economie di scala necessarie a ridurre il gap di costo – un powertrain BEV costa il 58% in più di uno termico – e per ammortizzare gli enormi investimenti a livello globale già fatti e da fare: 526 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni sull’elettrico”.