
Il mese di giugno appena concluso ha visto un nuovo calo delle immatricolazioni in Italia rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Parliamo questa volta di un totale di 127.209 vetture nuove vendute, ovvero un -15%. Le immatricolazioni totali del primo semestre del 2022 sono 684.228, la diminuzione rispetto al 2021 è del 22,7%, con 200.000 veicoli venduti in meno.
Nonostante gli incentivi auto proposti dal Governo italiano - la piattaforma per la richiesta del bonus è stata aperta lo scorso 25 maggio - la situazione non è cambiata. Non servono, o meglio, non bastano a sanare una situazione tremenda come quella che il mercato auto del Bel Paese (e non solo, purtroppo) sta vivendo.
I fondi disponibili degli ecoincentivi
Per quanto riguarda i bonus auto in Italia, possiamo dire che il denaro che era riservato alle auto appartenenti alla fascia di emissioni di CO2 61-135 g/km è terminato molto rapidamente, mentre quello destinato agli acquirenti di veicoli 0-20 g/km e 21-60 g/km non ha riscosso un grandissimo successo, anzi, è ancora disponibile.
Lo stesso vale per il car sharing, visto che il Governo aveva destinato una piccola quota anche a questo settore. Al contrario degli anni passati, questa volta gli incentivi auto non hanno riscosso il successo sperato e, secondo l’UNRAE e gli esperti del settore, se le cose andranno avanti a questo ritmo, potremmo arrivare a fine anno con un mancato utilizzo dei fondi destinati ai bonus pari all’80% per le vetture della fascia 21-60 g/km e del 60% per le auto con emissioni da 0 a 20 g/km. Purtroppo la maggior parte delle famiglie italiane è in difficoltà a causa dei continui rincari – tra cui benzina, bollette e generi alimentari – e molto probabilmente, nonostante gli incentivi, le possibilità di acquistare un’auto nuova sono molto scarse.
La situazione per brand e alimentazione
Analizzando i vari marchi e gruppi che fanno parte del mercato automobilistico, in vetta alla classifica per il numero di auto vendute c’è Stellantis, seguono poi i gruppi Volkswagen e Renault. DR è in continua crescita.
Per quanto riguarda la tipologia di alimentazione invece, le immatricolazioni di auto elettriche e ibride sono in calo, nonostante gli incentivi. Il mese di giugno ha visto una quota del 5,5% di mercato per le vetture PHEV, che a maggio era del 6,1%, e un 4,8% di quota per le BEV, in recupero, ma comunque ancora sotto rispetto allo scorso anno. Fiat 500 è l’auto elettrica più venduta in Italia, mantiene il primato ormai da mesi, e ha totalizzato 781 immatricolazioni, mentre al secondo posto si piazza la Tesla Model Y, appena sotto la piccola torinese, con 769 unità vendute. Jeep Renegade e Compass invece sono in vetta alla classifica delle auto ibride plug-in più vendute, al terzo gradino del podio c’è Cupra Formentor.
Crollano benzina e diesel, perdendo il 18% e il 21% dei volumi totali, si fermano rispettivamente al 29,2% e 20,7% di quota nel mese. Il GPL è in leggera crescita, segna infatti un +1,3% e la quota sale al 9,7%. Male invece il metano, per l’ennesima volta, che registra un tragico -62%.
La struttura del mercato
In calo l’intero mercato auto per tutti gli utilizzatori: registrano infatti una diminuzione in linea con il mercato totale i privati, mentre crollano del 41% le autoimmatricolazioni, scendendo a una quota di mercato del 7,7%. Il noleggio a lungo termine registra un -1,7% guadagnando comunque 3 punti di quota. Il noleggio a breve termine fa giusto un pizzico meglio rispetto a quella che è la situazione del mercato totale, con un calo pari al 13,6% e un marginale aumento di quota al 6,8%. Infine l’andamento delle società è in flessione del 12,4%.
Il parere degli esperti del settore
Gli effetti sperati per gli incentivi auto non sono stati tali, anzi, il successo è stato a dir poco modesto, le immatricolazioni di auto a giugno sono state comunque un flop rispetto al 2021, con un -15%. E, come abbiamo visto in apertura, anche l’intero semestre non ha visto buoni numeri, anzi.
Il Centro Studi Promotor ha parlato di “un livello veramente disastroso e in linea con quelli registrati alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso”. L’impatto dei bonus auto nel 2022 è stato pressoché insignificante, e le ragioni sono da ricercare in differenti fattori:
- le auto con motori a combustione e emissioni di CO2 da 61 a 135 grammi al km, già il 13 giugno non avevano più alcuna disponibilità di fondi (sono ancora le preferite). Sono 80.000 in tutto le prenotazioni sulla piattaforma, la maggior parte delle quali fanno riferimento a mezzi che non sono in pronta consegna, la speranza è che siano disponibili nei prossimi mesi, visto il rallentamento generale della produzione per mancanza di chip e materie prime;
- non è tutto, significativo anche il fatto che per gli incentivi alle auto a zero emissioni (elettriche) e ibride, il numero delle richieste è stato molto più basso rispetto a quanto ci si aspettasse. Per la fascia 0-20 g/km sono stati stanziati 209 milioni ed è stato usato solo il 13,1%;
- le auto con emissioni di CO2 da 21 a 60 grammi per km invece hanno a disposizione un fondo di 213.750.000 euro (persone fisiche), usato per il 6,5%, e di 11.250.000 euro per le persone giuridiche, di cui solo lo 0,7% è stato richiesto.
Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, dichiara: “Sarebbe auspicabile un immediato intervento del Governo per modificare il Decreto del 6 aprile che ha uno stanziamento inadeguato per sostenere le auto con emissioni di CO2 da 61 a 135 grammi al chilometro ed uno stanziamento esuberante per le auto con emissioni da 0 a 60 grammi di CO2 al chilometro”.
L’UNRAE sottolinea: “L'apertura della piattaforma per la prenotazione degli incentivi, il 25 maggio scorso, non ha generato una vera inversione di tendenza, né d'altronde avrebbe potuto in così poco tempo, agendo esclusivamente sulle pronte consegne, una porzione minimale del mercato. E inoltre, le performance di mercato così deludenti delle auto elettriche sono prova evidente, come da tempo segnaliamo, della necessità di includere le persone giuridiche tra i soggetti beneficiari degli incentivi”.
E aggiunge Michele Crisci per UNRAE: “Enti, aziende e noleggi rappresentano il 52% del mercato di auto con la spina, e a oggi risultano escluse dai contributi per motivi puramente di budget. In particolare, andrebbero incluse le società di noleggio a lungo termine, che a loro volta servono non solo aziende, ma anche consumatori: una quota, quest'ultima, sempre crescente negli ultimi anni, fin quando non è intervenuta questa ingiustificabile discriminazione rispetto ad altre modalità di acquisizione”.
Infine Palo Scudieri dell’ANFIA dichiara: “Anche a giugno il mercato auto conferma una flessione a due cifre (-15%). Gli incentivi all'acquisto per le vetture a zero e a basse emissioni sono già esauriti per la fascia 61-135 g/km di CO2. Intanto, si fanno passi avanti nella definizione dei futuri target ambientali a livello europeo. Lo scorso 28 giugno, infatti, la posizione espressa dal Consiglio Europeo Ambiente, Clima ed Energia sull'approvazione del pacchetto 'Fit for 55', ha sostanzialmente confermato il bando ai motori endotermici dal 2035, pur non essendosi ancora definitivamente concluso l'iter legislativo. In ottica di un approccio improntato alla neutralità tecnologica, che Anfia sostiene da sempre, resta tuttavia aperto uno spiraglio per tecnologie alternative come idrogeno, combustibili sintetici e nuove soluzioni ibride plug-in. Inoltre, nel 2026 la Commissione dovrà verificare lo stato di adozione della mobilità elettrica in Europa, sia in riferimento ad eventuali impatti sociali, sia alla diffusione delle infrastrutture di ricarica”.