Manutenzione auto: costi sempre più in salita

Continuano a salire i costi della manutenzione auto in Italia: i numeri del nuovo annuario 2022 di ACI

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Redazione

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Mantenere l’auto diventa sempre più costoso in Italia: la conferma arriva direttamente dall’ACI, attraverso le statistiche dell’Annuario 2022 pubblicato sul sito ufficiale dell’Automobile Club d’Italia. Le cause principali che portano all’aumento dei costi sono i listini più alti delle auto e il prezzo del carburante in continua crescita.

Manutenzione auto: cresce la spesa media in Italia

Come riportato all’interno dell’Annuario 2022 dell’ACI, la spesa media per la manutenzione delle auto per gli italiani è cresciuta del 16%, toccando quota 144 miliardi di euro, ben 20 in più rispetto al 2020. La spesa maggiore è rappresentata da due voci: acquisto e quota di ammortamento, in aumento del 9,1% e pari a 41 miliardi di euro.

A seguire troviamo il carburante: nel corso del 2021, gli italiani hanno speso 39 miliardi di euro per rifornire le proprie automobili. Quella del carburante è la voce che ha fatto registrare l’aumento maggiore su base annua: +33,3%.

Gli aumenti riguardano anche i costi di manutenzione e riparazione, saliti del 17,4% di un anno, arrivando a toccare quota 25 miliardi di euro. In base alle statistiche pubblicate sul nuovo Annuario dell’Automobile Club d’Italia, la spesa media sostenuta per utilizzare l’auto dagli italiani, nel 2021, è stata di circa 3.600 euro, con un aumento del 15,9%, pari a 500 euro in più rispetto a quanto successo nel 2020.

Le spese alla voce rifornimenti sono destinate a restare sensibilmente alte anche in vista dell’Annuario che verrà pubblicato il prossimo anno, a causa del caro carburante che ha caratterizzato i primi mesi del 2022. L’aumento dei costi di manutenzione delle automobili in Italia produce entrate più elevate a livello fiscale. Il gettito totale prodotto nel 2021 è stato di 61 miliardi di euro, il 17% in più rispetto all’anno precedente. In questo ambito, l’entrata più cospicua per l’erario è stata, ancora una volta, quella derivata dalla vendita dei carburanti, per un totale di 34,7 miliardi di euro. In seconda posizione troviamo l’IVA per l’acquisto dei veicoli, pari a 7,4 miliardi di euro. Seguono i 6,5 miliardi di euro derivati dalla tassa automobilistica.

Lieve risalita per il mercato auto

Le statistiche del nuovo annuario ACI offrono una fotografia a 360 gradi del settore automobilistico nel nostro Paese. Stando a quanto riportato dall’Automobile Club d’Italia, il mercato auto 2021 ha fatto registrare una leggera ripresa, dopo la crisi causata dalla pandemia di Covid-19. I numeri parlano di un aumento del 10,1% di prime iscrizioni di veicoli e del 5,4% di autovetture.

Se le unità immatricolate nel nostro Paese erano state 1.440.000 nel 2020, nei dodici mesi successivi sono salite, arrivando a 1.520.000. Nonostante una lenta ripresa, i livelli risultano ancora molto lontani, sia dagli anni di maggiore sviluppo del settore automobilistico, un’era in cui le iscrizioni al PRA superavano addirittura i 2 milioni di unità, sia rispetto al triennio 2017-19, quando si osservano circa 1.900.000 immatricolazioni all’anno.

Come sottolineato dall’UNRAE negli scorsi mesi, anche l’ACI evidenzia che in Italia c’è un parco auto troppo vecchio: nel 2021, l’età media della auto è di 12 anni e 2 mesi, ben 4 mesi in più rispetto al 20220. I veicoli euro 0, 1  o 2, con almeno 19 anni di età, sono 7.232.410, poco meno di 1 su 5. Le vetture rottamate, infine, sono 1.491.282 e presentano un’età media di 17 anni e 5 mesi.