Italia, ok alle auto elettriche: a questa condizione

Bando ai motori termici in Europa a partire dal 2035, le parole di Gilberto Pichetto Fratin, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

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Laura Raso

AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

La tematica è ormai chiara a tutti, ne abbiamo parlato tantissime volte in questi ultimi mesi. Non si fa altro che discutere sullo stop ai motori termici in Europa a partire dal 2035. Tanti i pareri contrari, siamo in una situazione di stallo.

Come abbiamo visto nelle scorse settimane infatti c’è chi ha richiesto una deroga, come la Germania, e quindi la possibilità di usare le motorizzazioni termiche anche dopo il 2035, a patto che siano alimentate con e-fuel. Ma c’è anche chi chiede di rallentare e di sistemare prima la questione dei costi energetici e della carenza di infrastrutture, come l’Italia.

Vediamo oggi che cosa ne pensa il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin.

Auto elettriche: ok in Italia, ma come

Il futuro della mobilità è elettrico, ormai questo è assodato. L’obiettivo è ridurre le emissioni inquinanti e salvaguardare il clima e l’ambiente, non è certo un segreto.

Secondo Pichetto Fratin il 2035 non deve essere visto come un obbligo assoluto però, nell’Unione Europea infatti gli equilibri politici sono di fondamentale importanza, viste anche le elezioni che si avvicinano.

In occasione del FORUMautomotive a Milano il Ministro è intervenuto parlando di quelli che saranno gli obiettivi futuri e facendo il punto sulla situazione del bando ai motori termici in tutta Europa dal 2035. Ha molti dubbi riguardo la data, che potrebbe essere troppo vicina; il tema come sappiamo è ancora sul tavolo, nelle prossime settimane saranno prese altre decisioni.

Le parole del Ministro Pichetto Fratin

Ma Pichetto Fratin ci tiene a sottolineare il suo pensiero, almeno per quanto riguarda l’Italia. E infatti ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è la decarbonizzazione, ma decidere adesso quale sia l’unica maniera per perseguirla è limitante. Un’alternativa è l’utilizzo di biocarburanti, e-fuel e anche dell’idrogeno. Oppure il nucleare di ultima generazione, gli small reactor di cui fino a pochi anni fa non si parlava e ora sono il futuro di quel settore” (Fonte ANSA).

Tra un anno ci saranno le elezioni europee e “da un lato ogni Paese cerca di portare avanti le proprie istanze, dall’altro ci sono equilibri politici che via via stanno cambiando proprio in vista di quella data”.

La filiera automotive ha comunque espresso ancora tutti i suoi dubbi sulla transizione energetica, quelli che già conosciamo: i veicoli elettrici infatti costano ancora troppo per il cittadino medio, mancano le strategie ad hoc utili a produrre la quantità di energia che servirà per alimentare tutte le auto a batteria, per non parlare della minaccia della Cina e l’arrivo delle vetture cinesi elettriche low cost sul nostro mercato, a discapito di quelle prodotte in Europa.

Il Ministro sottolinea: “Abbiamo un sistema produttivo con diverse centinaia di migliaia di lavoratori complessivi, che deve essere accompagnato, e un sistema distributivo che dovrà essere totalmente reimpostato. Stupisce fra l’altro la retromarcia espressa da Frans Timmermans rispetto al futuro solo elettrico”.

Un altro tema che si è toccato è quello relativo agli ecoincentivi, che secondo il Ministro dovrebbero essere resi più efficaci. E visto che uno dei primari obiettivi è la decarbonizzazione, la prima cosa da fare sarebbe eliminare tutti i mezzi Euro 0, 1 e 2 dalla circolazione sulle nostre strade.

Pichetto Fratin ha parlato anche di auto aziendali, proponendo una modifica alla fiscalità, allineandosi a quello che già viene fatto in altri Paesi in Europa, “sul fronte della detraibilità dell’IVA delle flotte che possono dare un contributo significativo alla decarbonizzazione”.