Incentivi auto: torna rottamazione per diesel e benzina

Si ritorna ai bonus per l’acquisto di nuove auto, che prevedono la rottamazione dei vecchi veicoli con motore termico: si mira al rinnovo del parco circolante

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Laura Raso

AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

Negli ultimi anni abbiamo avuto modo di parlare di differenti forme di incentivi auto, volte a offrire ai cittadini italiani una forma di aiuto per l’acquisto di nuovi veicoli, principalmente elettrici e ibridi, previa rottamazione di vecchie auto a benzina e diesel.

L’obiettivo di questi bonus è chiaramente quello di incentivare gli automobilisti a comprare vetture a zero e basse emissioni, ma anche svecchiare il parco auto circolante – che in Italia è uno dei più datati d’Europa – e offrire un contributo a chi ha intenzione e bisogno di cambiare vettura.

Anche nel 2023, con il nuovo Governo Meloni, torneranno presto gli incentivi auto.

Bonus auto 2023: cosa sappiamo

Entro la fine del mese di aprile il Governo Meloni metterà a disposizione dei cittadini italiani un nuovo fondo per i bonus, che darà la possibilità agli automobilisti interessati di comprare un nuovo veicolo con motore termico a basse emissioni con lo sconto.

Al momento non si hanno ancora certezze, ma La Repubblica ipotizza che il nuovo Ecobonus potrebbe sembrare una nuova grande campagna di rottamazione. Molto probabilmente non assisteremo alla solita forte spinta verso l’acquisto di auto elettriche, come succede invece in molti altri Paesi in Europa (complice il regolamento appena approvato che mette al bando i motori termici dal 2035).

Gli sconti servono a svecchiare il parco auto italiano

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha dichiarato in Parlamento: “È necessario incentivare chi ha bisogno dell’auto, i soldi dello Stato devono servire per svecchiare il parco auto, togliere dalla strada gli Euro 0, 1, 2, 3, e per aiutare chi non se lo può permettere, non chi ha le facoltà di comprarsi se vuole un’auto elettrica”.

Questo significa che molto probabilmente verranno previste più risorse per tutti coloro che hanno bisogno di comprare l’auto nuova, sì, ma che non possono permettersi un’elettrica, e quindi acquisteranno un modello nuovo – meno inquinante – ma a benzina e diesel (fascia di emissioni 61-135 g/km, i fondi per questa categoria di veicoli esaurisce sempre in brevissimi tempi). Si tratta di vetture che hanno prezzi di listino più bassi (nonostante la media in Italia sia aumentata) e basta un contributo di 2.000 euro con rottamazione.

Il nuovo pacchetto di incentivi auto

Il nuovo pacchetto di misure e incentivi per il 2023 non è ancora stato definito, serviranno altre consultazioni prima di dare il via ai bonus auto. Urso, come ha dichiarato, vorrebbe eliminare tutti i veicoli da Euro 0 a Euro 3 dalla circolazione, ritenuti troppo inquinanti, che sono più di 11,3 milioni su un totale di quasi 40 milioni di vetture su strada.

ANFIA, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, propone di alzare il contributo unitario proposto ai cittadini, per riuscire ad aumentare il grado di attrazione verso l’elettrico. Oggi si parla di sconti dai 3.000 ai 5.000 euro, senza o con rottamazione. Secondo l’ANFIA, nel caso in cui gli incentivi dovessero essere estesi al noleggio e alle flotte entro la fine dell’anno, il fondo terminerebbe in pochissimo. Molto probabilmente il Governo deciderà di mantenere invariato il tetto massimo di 35.000 euro più IVA di spesa per l’acquisto dell’auto elettrica.