HVO, il biocarburante che può salvare i motori diesel

Si chiama Hydrotreated Vegetable Oil, e si tratta della nuova tipologia di carburante di Eni, che si distingue dai carburanti classici per la sua componente biogenica

Sono tempi in cui sempre più spesso parliamo di transizione energetica e di tutte le nuove soluzioni degli attori del mercato automobilistico, volte a creare motorizzazioni e vetture innovative, che possano ridurre le emissioni inquinanti nell’ambiente. Si discute sull’elettrico, ma non solo, anche su carburanti di nuova generazione e – possiamo dire – green.

Fa molto discutere la decisione dell’Europa di eliminare tutti i veicoli con motore termico a partire dal 2035, un tema che abbiamo affrontato più volte nel corso del 2022, e che ovviamente cambia parecchio le carte in tavola per i produttori di auto e altri mezzi.

Ancora la questione non è chiara al 100%, lo sappiamo, ma dei cambiamenti importanti avverranno senza dubbio. E in quest’ottica, ovviamente, c’è chi sostiene che i tempi non siano abbastanza maturi per pensare a una conversione 100% elettrica e propone quindi delle alternative. Tra queste realtà c’è anche Eni, con il nuovo carburante sostenibile per il futuro.

La proposta di Eni si chiama HVO

HVO, Hydrotreated Vegetable Oil: è il nuovo carburante sostenibile di Eni per motori diesel Euro 5 ed Euro 6. È l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, a entrare nel dibattito aperto sulle nuove disposizione dell’UE – che vuole eliminare i motori endotermici dal 2035 –parlando di questa nuova soluzione, un carburante differente, per la sua componente biogenica.

L’AD ha voluto dire la sua, e pone l’attenzione su quello che dovrebbe essere un approccio tecnologicamente neutrale, per lavorare sul destino dei motori a combustione nei prossimi anni. Descalzi ha spiegato che il nuovo carburante bio HVO viene prodotto usando materie prime di scarto e residui o rifiuti che derivano da processi di trasformazione di prodotti vegetali o da colture (senza intaccare la filiera alimentare).

Come potrà essere usato l’HVO

Secondo l’amministratore delegato di Eni, il nuovo carburante ecologico potrebbe essere usato nei motori diesel Euro 5 ed Euro 6, e potrebbe davvero diminuire le emissioni fino al 90%. Una cosa è certa e ormai molto chiara: tutti si stanno approcciando alla nuova generazione di veicoli elettrici e ibridi, ma sappiamo benissimo che il diesel non sparirà – o almeno, è quel che pensiamo ora – da un momento all’altro.

Anche Descalzi sostiene: “Lavoriamo anche sull’elettrico, che ha una penetrazione molto bassa, ma non possiamo pensare che il diesel possa sparire, non è così. Il biocarburante permette all’industria attuale di andare avanti con la sua componentistica e dare competitività a un’industria fondamentale per l’Italia, non solo per l’Europa e la Lombardia”.

Non è la prima volta che parliamo di biocarburanti, anzi, nel corso degli anni ne abbiamo visti differenti esempi – e nel prossimo futuro potranno essere una valida alternativa per ridurre le emissioni dei veicoli e rispettare quindi le sempre più severe normative imposte dall’Unione Europea. Si tratta di soluzioni che possono essere usate per contribuire alla riduzione delle emissioni dei motori diesel ma anche per salvaguardare il settore dell’industria che lavora sui propulsori.

Eni non manca di sottolineare che tra i suoi più grandi piani e obiettivi c’è di certo quello di pensare e realizzare dei progetti che possano portare allo sviluppo di tecnologie proprietarie, proprio come l’HVO.