Honda, stop alle auto con motori diesel dal 2021

Continua la scalata verso l’elettrico, anche Honda prende decisioni importanti per la mobilità del futuro

Honda, che vediamo molto attiva nella produzione delle auto elettriche, sembra aver deciso di abbandonare il diesel.

Una scelta che pare definitiva per l’Europa, dove la Casa vorrebbe far sparire tutti i motori a gasolio. Lo scorso mese di febbraio Honda aveva deciso di chiudere lo stabilimento di Swidon, tagliando così 3500 posti di lavoro e secondo le previsioni del marchio stesso, entro il 2025 venderà quasi esclusivamente auto ibride o elettriche nel nostro continente.

L’obiettivo è molto ambizioso e Honda ha comunque già iniziato da tempo questa strada, stuzzicando anche il mercato proponendo modelli come la Honda-e, che è stata appena presentata al Salone di Francoforte e che ha raccolto pareri positivi dalla critica e dal pubblico, grazie soprattutto al suo design che si ispira alle vetture del passato. Non è una novità comunque, visto che il brand ha già proposto tempo fa sul mercato la CR-V con propulsione ibrida al posto del motore diesel.

Anche la Honda Jazz, che il prossimo anno si presenterà nella sua nuova veste, vedrà esclusivamente la versione ibrida. Entro il 2025 quindi la Casa vuole davvero elettrificare l’intera gamma. Honda non mira solo all’esclusione totale dei motori diesel dal mercato europeo, ma anche a ridurre il numero di varianti rispetto a quelle disponibili oggi a listino. In questo modo chiaramente i costi diminuirebbero e tutto sarebbe coerente con la decisione presa di chiudere lo stabilimento del Regno Unito.

Si tratta quindi di un vero e proprio processo rivoluzionario e di grandi cambiamenti per Honda, anche molto ambizioso, che porterebbe comunque ad una situazione di risparmio importante. In questo modo Honda potrebbe quindi investire il denaro in ricerca e sviluppo. Ormai sono tante le Case automobilistiche oggi che hanno deciso di eliminare il diesel e iniziare a pensare ad una strada esclusivamente elettrica.

Le motivazioni sono differenti, ma quelle che accomunano tutti sono ad esempio i nuovi standard che imporranno entro il 2020 il contenuto di CO2 inferiore a 95 g/km (rispetto ad oggi che le emissioni consentite sono fino a 120 g/km), o anche i blocchi al traffico riservati alle auto diesel, come ad esempio quello che abbiamo appena visto nell’Area B di Milano esteso anche alle auto Euro 4.