Giorgetto Giugiaro vince la prima edizione della “Matita d’Oro”, il premio del Museo Nazionale dell’Automobile intitolato all’avvocato Gianni Agnelli che valorizza gli stilisti e i designer che hanno fatto la storia del Car Design.
Una sorta di premio Oscar alla carriera che non poteva ignorare le meravigliose opere realizzate dal progettista piemontese. Dalla sua matita sono nate le silhouette di autovetture che hanno fatto la storia della mobilità: le curve della Fiat Punto, le fiancate della Panda e i contorni della Wolksvagen Golf, solo per citarne alcune, sono sue creazioni. Le indubbie qualità visionarie del designer, già medaglia d’oro ai benemeriti della Cultura e dell’Arte, ha concepito anche i profili della mitica Lotus Esprit e dell’indimenticabile De Lorean DMC-12, l’autovettura avveniristica utilizzata dal Marty McFly ed Emmett Brown per viaggiare nel tempo nella trilogia cinematografica di Ritorno al Futuro.
Il suo estro creativo, attivo fin dagli anni ’60, ha materializzato un numero incredibile di progetti poi concretizzati in auto di serie protagoniste dell’industria italiana e internazionale. Suoi anche almeno un centinaio di prototipi di audaci vetture che hanno spinto la creatività oltre i confini del consueto, regalando nuove forme. Sstrutture che hanno influenzato radicalmente il gusto estetico per le automobili.
«Il Museo ha voluto istituire questo nuovo premio – ha dichiarato Benedetto Camerana, presidente del Mauto – per celebrare la centralità di Torino e del suo territorio nella storia novecentesca della carrozzeria e del design dell’automobile, e quindi per promuovere la continuità tra i grandi nomi del passato e i protagonisti di oggi».
E non poteva che essere un torinese doc come Piero Chiamabretti, negli ambienti di uno dei musei automobilistici più prestigiosi al mondo, a premiare nella città simbolo dell’industria automobilistica italiana il maestro del design automobilistico. Giorgetto Giugiaro, dall’alto dei suoi 50 anni di esperienza nel settore, non è affatto appagato, si guada ancora attorno, con uno sguardo al mercato orientale dove propone prototipi al mercato giapponese e cinese. Sempre però con il rispetto per le armonie che ha contraddistinto tutta la sua carriera, in una battaglia continua contro l’”inquinamento ottico” in cui scadono, fin troppo spesso, molte case automobilistiche, con elementi di design sovrabbondanti che mirano a stupire, allontanandosi però dall’armonia e dalla bellezza.