La Germania bloccherà il diesel

A breve saranno bloccate le auto diesel in alcune città tedesche per migliorare la qualità dell'aria

Cambio di rotta in Germania sui divieti alle auto diesel nei centri urbani più inquinati, con il fine di migliorare la qualità dell’aria.

La Corte Federale di Lipsia ha stabilito che i comuni hanno il diritto di vietare la circolazione di auto diesel con lo scopo di diminuire le emissioni di carburante. La corte amministrativa della città non ha imposto dei divieti, bensì ha stabilito che i municipi hanno la possibilità di procedere con tale decisione.

Tuttavia, sarà loro premura introdurre dei tagli adeguati e proporzionali, partendo dai modelli più vecchi delle auto per non apportare un totale e improvviso stravolgimento. Angela Merkel tranquillizza precisando che gli effetti di tale decisione in realtà sono limitati solo ad alcune città. Ha infatti dichiarato che “Non si tratta dell’intero Paese e di tutti i proprietari di auto”.

Il caso è scoppiato in seguito ad una rivolta messa in atto da Deutsche Umwelthilfe (Duh). Si tratta di un gruppo ambientalista che ha avviato un’azione legale contro le città di Stoccarda e Düsseldorf che sono state obbligate a non rimandare delle decisioni che riguardavano la salute e il benessere dei cittadini.

Poi l’intervento della Corte Federale operato da Lipsia, che si è espressa di fatto confermando la linea già presa dai tribunali di grado inferiore.

Il battage fino ad ora ha preso di mira due città, ma in realtà la notizia sembra che possa avere una risonanza molto più grande e si possa ripercuotere a livello nazionale in tutta la Germania.

Intanto gli autisti sollevano più di qualche perplessità e il governo cerca di rassicurarli tramite dichiarazioni pubbliche, spiegando che in realtà il cambiamento non sarà preso subito, e che “i divieti di circolazione sono evitabili”. Queste le parole della ministra tedesca dell’ambiente, la socialdemocratica Barbara Hendricks.

Un modo per evitare il grosso del problema, ci sarebbe. Esistono dispositivi hardware, che installati nei motori a diesel ne abbatterebbero le emissioni inquinanti del 70%. Il problema però sta nei costi: all’incirca 1.200-1.400 euro l’uno.

Se dovesse sobbarcarsi il costo l’industria automobilistica, gli oneri attesi si aggirerebbero sui 14,5 miliardi di euro.