Il furbetto del Cashback: così fa benzina per avere il rimborso

C’è chi cerca di “ingannare” il Piano Italia Cashless per ricevere i rimborsi dallo Stato con il carburante

Il Cashback fa parte del Piano Italia Cashless attivo dallo scorso dicembre (prima prova) e a tutti gli effetti con il programma completo dal primo gennaio 2021. Ormai tutti lo sanno, se ne parla ovunque, prevede il rimborso del 10% della spesa per acquisti pagati con carte di credito, bancomat e app in negozi fisici.

La grande notizia per gli automobilisti è che il cashback vale anche per gli acquisti di carburante. Ogni operazione dà diritto a un rimborso massimo di 15 euro ed è assolutamente necessaria l’installazione dell’app IO sul proprio smartphone, registrandosi con carta d’identità elettronica o sistema di identificazione SPID.

Ma oltre a ricevere indietro il 10% dei pagamenti effettuati con carta o bancomat nei negozi fisici, oggi c’è anche un premio speciale, una sorta di bonus: si chiama Super Cashback e prevede che le 100mila persone che avranno fatto più transazioni, ogni semestre riceveranno un bonifico aggiuntivo di ben 1.500 euro.

Ed è qui che viene il bello e i furbetti come al solito si scatenano con tutti gli escamotage e i trucchi apparentemente leciti per riuscire a mettere le mani sulla più grossa somma di denaro. Lo stratagemma? Frazionare i pagamenti in più transazioni possibili. Ed è proprio quello che ha appena fatto un automobilista alla pompa di benzina. Doveva fare 20 euro di carburante e ha deciso di frazionare il rifornimento in 5 diverse tranche, tre da 5 euro, una da 2,50 e una da 2,44 euro.

Come potete immaginare, il benzinaio si è arrabbiato parecchio! Chiaramente è tutto legale e lecito, ma ovviamente il gestore della pompa di benzina paga un costo fisso e una percentuale su ogni transazione, quindi non è stata di certo una trovata simpatica quella dell’automobilista furbetto.

Questo è quanto accaduto in provincia di Cremona, a Trescore Cremasco, sulla Strada Provinciale 2. Il benzinaio ha voluto proprio chiedere il motivo di tale comportamento all’automobilista, pensando addirittura che ci fossero dei problemi con il self service. L’uomo ha invece confessato con nonchalance che voleva frammentare il suo pagamento di 20 euro in cinque differenti transazioni, per averne di più da conteggiare ai fini del Cashback (abbiamo di recente parlato di un ‘errore’). Stiamo sfiorando l’assurdo.