
Da quando la questione dei carburanti finisce ogni giorno sulle prime pagine dei giornali, divise tra aumenti esponenziali dei prezzi e contromisure dei Governi, l’invenzione del francese Laurent Baltazar sta vivendo una seconda stagione di grande successo.
L’idea, lanciata per la prima volta sul mercato nel 2012, viene definita dalla stampa francese “ibrido ad acqua”, e consente di risparmiare molta benzina, fino al 20% del carburante, senza dover abbandonare la vecchia automobile.
Eco L’Eau, il kit contro il caro benzina
Si chiama Eco L’Eau, ed è un dispositivo che permette di intervenire sul meccanismo di iniezione del motore della vecchia auto a benzina attraverso l’installazione di un kit messo a punto, ormai dieci anni fa, dall’inventore francese Laurent Baltazar.
Lanciato per la prima volta nel 2012, il kit “ad acqua” di Baltazar ha ottenuto sin da subito importanti riconoscimenti in madrepatria, come la medaglia al Concorso Leonardo da Vinci della Federazione francese degli inventori ottenuta nel 2013. La vera svolta in termini di numeri è arrivata però soltanto nel marzo del 2022, quando in seguito alla crisi energetica scatenata dal conflitto in Ucraina i prezzi dei carburanti hanno iniziato ad aumentare, a livelli esponenziali, in tutta Europa.
Il kit Eco L’Eau, che poteva forse sembrare avveniristico e macchinoso fino a qualche anno fa, torna oggi sulle scene come una soluzione brillante al problema dei problemi, e cioè come inquinare meno spendendo poco.
I dati sulle vendite in Italia lo confermano: le auto elettriche, ancora troppo costose, non riescono a sfondare. I prezzi dei carburanti, d’altra parte, continuano ad aumentare - e non sono pochi gli automobilisti che ogni giorno si chiedono come fare per risparmiare sugli spostamenti in auto.
In questo contesto, l’ibrido ad acqua di Laurent Baltazar torna attuale e si propone come una soluzione economica ed ecologica: permette infatti, una volta installato sulla propria vettura, di risparmiare fino al 20% di carburante e di abbattere le emissioni nocive dell’auto.
Ibrido ad acqua: come funziona
Il progetto dell’ibrido ad acqua non è nuovo: si basa infatti sulle ricerche iniziate nel Settecento dal celebre scienziato Antoine Lavoiser e sull’esperienza dei primi motori ibridi ad acqua, a partire da quello di Pierre Hugon, che nel 1865 fu il primo a iniettare acqua all’interno di un motore a combustione (a gas).
Negli anni Settanta qualche auto da corsa già montava sistemi di iniezione ad acqua, e nel 1982 la Ferrari iniziò a prevedere un sistema d’iniezione con microgocce d’acqua anche in Formula 1, per le monoposto 126 C2 e 126 C3: serviva per abbassare le temperature interne del motore, e non surriscaldare le sue componenti.
L'iniezione d'acqua nel motore non serve solo a raffreddare: il sistema ibrido di Baltazar permette soprattutto di risparmiare carburante, e lo fa sfruttando l’evaporazione: il vapore infatti è molto più voluminoso dell’acqua, e la sua trasformazione in gas contribuisce ad aumentare la pressione necessaria in camera di combustione. Così, a parità di gas in entrata, la quantità di carburante necessaria per il funzionamento del motore diminuisce: si tratta letteralmente di “allungare” la benzina con l’acqua, e la cosa può portare un risparmio di carburante che può superare il 20%.
Molti dei soldi spesi in benzina, infatti, finiscono per essere persi sotto forma di gas di scarico: “circa il 70% dell’energia fornita al motore”, si legge sul sito di Eco L’Eau, “finisce dispersa in gas”, che sono anche molto dannosi per l’ambiente.
Il kit ibrido ad acqua progettato da Laurent Baltazar permette di ottimizzare il processo di combustione, e può essere installato su automobili, camion, moto e quad di tutte le età: il kit ha un costo di circa 500 euro, che può arrivare a poco più di 1.200 euro, completo d’installazione, su mezzi più grandi.