Farmaci come le droghe, si rischiano le stesse multe al volante

Guida in stato alterato, il Codice della Strada all’art. 187 fa chiarezza su sostanze stupefacenti e psicotrope

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Virgilio Motori

Redazione

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La sentenza 18324/2019 della Cassazione chiarisce il tema della guida in stato alterato, un problema molto attuale.

L’articolo 187 del Codice della Strada esprime esattamente quanto segue: “Chiunque guida in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con l’ammenda da euro 1.500 a euro 6.000 e l’arresto da sei mesi ad un anno. All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni”. Specifica inoltre: “Se il conducente in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope provoca un incidente stradale, le pene di cui al comma 1 sono raddoppiate e la patente di guida è revocata”.

Detto questo, è utile chiarire cosa si intenda per sostanze stupefacenti o psicotrope e cosa si rischia se si guida sotto l’effetto di farmaci. La prima cosa da sapere, e anche ovvia, è che la legge punisce la guida sotto l’effetto di droghe, le Forze dell’Ordine che fermano il guidatore hanno a disposizione un test preliminare, il drogometro, che permette di accertare, attraverso l’analisi di un tampone salivare, la presenza di sostanze tossiche quali cannabinoidi, oppiacei, anfetamine e metanfetamine e cocaina.

Nel caso il primo test risulti positivo, significa che il guidatore è sotto effetto di sostanze stupefacenti e quindi gli viene ritirata la patente per dieci giorni, nei quali farà altre analisi di laboratorio. La Cassazione, con la sentenza già citata, ci tiene a fare chiarezza all’art. 187 del Codice della Strada. Lo stesso parla di guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope e guida in stato di alterazione psico-fisica. Il caso di cui si parla pone l’accento su tipologie di medicinali pesanti, per capire cosa si rischia se un soggetto ne fa uso e non sa se potrà avere dei problemi con legge, mettendosi alla guida.

Si tratta di un incidente avvenuto nel 2013, il conducente dell’auto che ha causato il sinistro era in una situazione non lucida mentalmente, secondo quanto dichiarato dalla Polizia Stradale nel verbale. All’uomo sono state trovate delle scatole di medicinali nelle tasche e in auto e, una volta fatti gli esami in ospedale, il risultato sottolineava la presenza di oppiacei. Il soggetto in questione aveva infatti subito differenti interventi ortopedici e aveva forti dolori alle ossa e alle articolazioni, per questo motivo assumeva questo farmaco con codeina e paracetamolo.

Fin qui pare essere tutto regolare, e invece no, perché il medicinale aveva l’effetto collaterale di incidere sulla capacità di vigilanza, per questo motivo rendeva positivo il test sulla presenza di oppiacei. Così al conducente incriminato fu data la multa di 3.000 euro (invece che 1.500, per aver causato l’incidente), la stessa per guida sotto l’effetto di droghe o con oltre 1.5 g di alcol/litro di sangue. In tutti questi casi comunque c’è il continuo problema della prova, ovvero saper dimostrare che il guidatore fosse drogato nel momento in cui la Polizia lo ferma. L’operazione non è facile, nonostante si siano degli accertamenti biologici in associazione ai dati sintomatici.