Anche le donne arabe possono guidare, festa per le strade dell’Arabia Saudita

In Arabia Saudita anche le donne potranno guidare. Un decreto reale ha abolito il divieto che vigeva da moltissimo tempo

Anche le donne arabe possono guidare e per le strade di Riad, capitale dell‘Arabia Saudita, si scatena la festa. Un decreto reale ha stabilito che il genere femminile potrà mettersi al volante. L’annuncio è arrivato direttamente da re Salman che ha deciso di abolire un divieto che vigeva ormai da moltissimo tempo, causando non pochi disagi alle donne che vivono nel paese. Secondo i media arabi la scelta è in linea con il programma di modernizzazione dell’Arabia Saudita, denominato Vision 2030, anche se in realtà molti sono convinti che dietro questa scelta ci siano ben altre motivazioni. In quest’area del mondo infatti non tutti possono permettersi un autista che porti in giro le donne, in secondo luogo le autorità starebbero cercando di rispondere alle critiche ricevute dopo l’elezione nella commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere.

In passato chi non rispettava questa regola era sottoposto a pesanti pene. Basti pensare che quest’anno l’attivista Loujain al-Hathloui ha subito 73 giorni di carcere proprio per essersi messa alla guida di un’auto. E mentre le donne di Riad festeggiano c’è chi invita alla cautela. Entro trenta giorni infatti il comitato ministeriale dovrà esprimere la propria opinione e in tanti temono che teologi ed estremisti possano opporsi a quella che potrebbe essere definita come “un’apertura verso l’Occidente”. L’islam praticato nel paese è sunnita di matrice wahhabita e secondo le leggi è molto difficile che un’azione considerata haram, ossia vietata, si trasformi in halal, ossia consentita. Il decreto reale riuscirà a superare questo problema? Staremo a vedere se le donne la spunteranno e finalmente potranno guidare liberamente un’auto per le strade di Riad e non solo. Per comprendere meglio la questione basti pensare che qualche giorno fa il potente sceicco Saad Al Hajry aveva trattato l’argomento spiegando: “Le autorità darebbero la patente a un uomo che dimostra di avere solo metà cervello? E perché mai dovrebbe darla alla donna che ne ha solo un quarto. Ovviamente non è colpa sua, ma è un aspetto fisiologico”.