Motori che passione: a ragion veduta dal momento che sono i protagonisti dell’iniziativa “Cultura e motori” che si tiene al Politecnico.
La manifestazione, che quest’anno è giunta alla sedicesima edizione, ha lo scopo anche di promuovere la sede di Piacenza, della prestigiosa università Milanese, come luogo legato alla cultura oltre che alla formazione.
Alla regia dell’appuntamento, che si tiene l’11 e 12 maggio, Ateneo e Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca. Lo spunto è la passione per il mondo dei motori: dalla tecnica (anche dal punto di vista storico), a come il mondo dell’ingegneria ha contribuito allo sviluppo sia economico e sociale.
Per approfondire a 360 gradi ogni aspetto di questo settore viene proposta sia una parte dedicata all’esposizione sia una più divulgativa. In “vetrina” si possono ammirare veicoli storici che sono visibili nella sede piacentina del Politecnico. La presentazione tecnica, invece, è adatta a tutti, dagli appassionati a chi si approccia per la prima volta a questo mondo.
E quest’anno si “vola in Francia”: la manifestazione di Piacenza si concentra sui cugini d’oltralpe e va ad approfondire la storia tecnica e sportiva del loro automobilismo. Si tratta di un mondo ricco sia di personaggi che di industrie, ma anche di mezzi innovativi, che hanno saputo imporsi ad alto livello. E nella storia francese, però, non mancano nomi italiani e di Piacenza che si sono fatti valere oltre confine.
Nella sede dell’Ateneo si possono ammirare auto simbolo della produzione francese, ma anche opere di studenti del Liceo Artistico e alcune immagini scattate in occasione della rievocazione del Circuito di Piacenza del 2015 dal fotografo Fausto Meli.
Oltre alla sede di Piacenza del Politecnico di Milano e al Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca, l’organizzazione è supportata dall’Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile, con la collaborazione del Comune e la Provincia di Piacenza.
Nelle passate edizioni si è parlato di veri e propri miti e pezzi da novanta del mondo automobilistico e non solo: dall’evoluzione della motocicletta, alla Porsche, passando per il progettista piacentino Giuseppe Merosi papà dell’Alfa Romeo. Senza dimenticare Carlo Abarth, Enzo Ferrari e la Lancia. Quest’anno, invece, si va in Francia a scoprire di più sulla terra dove è nato il mezzo a quattro ruote, per ricordare una citazione dal libro “Così nacque l’automobile” di Jacques Ickx.