
Dall’inizio dell’anno abbiamo assistito a un’impennata dei costi del carburante alla pompa impressionante. I prezzi sono saliti moltissimo e hanno messo in seria difficoltà le famiglie italiane, già provate da una situazione difficile dovuta al Covid e alla guerra in Ucraina.
Nelle ultime settimane, fortunatamente, il Governo è intervenuto con il taglio delle accise sulla benzina, che di recente è anche stato prorogato fino al prossimo 2 maggio. Questo ha permesso ai prezzi di scendere sotto i 2 euro, a cifre certamente più abbordabili rispetto a quelle raggiunte prima della manovra dell’Esecutivo. Ovviamente si cercano sempre delle soluzioni per risparmiare, per sprecare meno benzina possibile, per ridurre i consumi della propria automobile. E a tale proposito, oggi vediamo un escamotage per poter risparmiare carburante durante i viaggi in autostrada.
La soluzione per consumare meno in autostrada
Secondo FederMobilità diminuire la velocità di percorrenza in autostrada, passando dai canonici 130 km/h a 110 km/h, porta a risparmiare anche fino al 15-20% di benzina. L’associazione senza scopo di lucro che riunisce le amministrazioni responsabili del Governo della mobilità a livello regionale, provinciale e comunale dichiara: “Ecco un esempio di comportamento che in questo momento aiuterebbe il Paese, l'ambiente e anche le tasche degli utenti”. È tutto vero.
E per questo invita i cittadini e le istituzioni a riflettere sui consumi e ad agire cercando delle soluzioni per contribuire al risparmio di carburante con delle scelte di mobilità sostenibile opportune. Tra queste ci sarebbe proprio l’adozione di comportamenti di guida e stili di vita consapevoli, in grado di dar vita a cambiamenti molto importanti per la salute dell’ambiente e dell’aria che respiriamo. Non dimentichiamo infatti che consumare meno benzina e gasolio aiuta a livello economico le famiglie italiane, è vero, ma contribuisce alla diminuzione delle emissioni inquinanti.
Il nostro impegno per l’ambiente
L’associazione sottolinea che questo è quello che possiamo fare ora, “nell'attesa di importanti transizioni e impegni veri come la sostanziale riduzione dell'uso dei combustibili fossili, una diffusa elettrificazione, una migliore efficienza energetica e l'uso di sistemi di alimentazione alternativi - come quelli basati sull'idrogeno. Possiamo cambiare il nostro stile di vita e i nostri comportamenti alla guida che, insieme alle giuste politiche operative e alle infrastrutture funzionanti, nonché alle nuove tecnologie, potrebbero aiutarci a ottenere in modo significativo una riduzione delle emissioni di gas serra”.
Ma non è tutto, perché gli esperti sottolineano anche che la riduzione delle emissioni nel settore industriale provocherà un utilizzo dei materiali più efficiente e anche il riciclo e riutilizzo dei prodotti, oltre alla diminuzione dei rifiuti al minimo. Acciaio, materiali da costruzione e prodotti chimici, insomma tutti i materiali di base, stanno vivendo la fase pilota dei processi di produzione a basse o zero emissioni, anzi, sono ad un passo dalla commercializzazione. Si tratta di un settore che, come abbiamo più volte ricordato, rappresenta circa un quarto delle emissioni globali. Per questo motivo sarà molto (forse troppo) difficile riuscire a raggiungere – in realtà - lo zero netto; c’è bisogno sicuramente di nuovi processi di produzione, di idrogeno, di elettricità a basse e zero emissioni, ma anche della raccolta e dello stoccaggio del carbonio.