I robotaxis continuano a prendere piede in Cina. Il numero di aziende di taxi a guida autonoma aperti al pubblico cresce infatti a ritmo piuttosto sostenuto. Nel Paese asiatico servizi di questo genere sono disponibili già da diversi mesi (dalla seconda metà del 2019, come vedremo più avanti), ma nelle ultime settimane l’elenco delle città con taxi senza autista cresce in maniera considerevole.
Da inizio dicembre gli abitanti di Shenzhen (la capitale della “Silicon Valley” cinese) possono spostarsi da un punto all’altro della città a bordo di taxi senza autista. In questo caso il servizio è gestito da AutoX, startup finanziata da Alibaba (una sorta di Amazon cinese), che utilizza i minivan Pacifica di Fiat Chrysler. Gli stessi che Google sta testando ormai da anni nelle strade degli Stati Uniti e che, tra qualche mese, dovrebbero fare il loro esordio a Phoenix, candidata a essere la prima città statunitense con un servizio di taxi a guida completamente autonoma.
Ma, come detto, i taxi senza autista girano in Cina ormai da diversi mesi. Già nella seconda metà del 2019 a Changsha aveva fatto il suo esordio un servizio analogo a quello lanciato in questi giorni da AutoX. Tanto che la capitale della provincia di Huhan si era meritata l’appellativo di “città a guida intelligente”.
Il servizio di Robotaxis di Changsha è gestito dall’Hunan Apollo Intelligent Transportation (o, più semplicemente, Hunan Apollo), joint venutre che nasce dalla collaborazione tra Baidu, colosso cinese dell’hi-tech (sviluppa applicazioni di ogni tipo per smartphone ed è una delle aziende maggiormente attive nello sviluppo di applicazioni dell’intelligenza artificiale), e dalla casa automobilistica cinese FAW Hongqi.
Anche se, di base, la tecnologia tra i due servizi è molto simile (entrambi sfruttano telecamere e sensori vari che raccolgono dati da “dare in pasto” agli algoritmi di intelligenza artificiale che controllano il veicolo), c’è una grande differenza di fondo tra i taxi a guida autonoma di Changsha e quelli di Shenzhen. I primi, infatti, prevedono la presenza di un “addetto alla sicurezza” al posto di guida, il cui compito è quello di intervenire in caso di pericolo. I taxi di AutoX, invece, non hanno né volante né pedaliera né, ovviamente, un addetto alla sicurezza. La guida è completamente autonoma (di livello 5, tanto per intendersi) e affidata esclusivamente agli algoritmi di intelligenza artificiale.