Caro benzina, l’estate non dà tregua: ancora aumenti

Come ogni anno, in corrispondenza dell’esodo estivo, salgono anche i prezzi del carburante alla pompa, puntualissimi, come un orologio svizzero

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Laura Raso

AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

Se c’è un binomio che funziona perfettamente è quello composto da questi due fattori: esodo estivo-aumento dei prezzi del carburante. E se poi ci aggiungiamo che nell’ultimo anno e mezzo il problema dei costi della benzina e del diesel in Italia ha pesato in maniera estrema sui bilanci delle famiglie, arrivando a livelli mai visti prima, il dramma è presto fatto.

Le ragioni legate a questi nuovi aumenti – che comunque ci aspettavamo – sono da ricercare in una serie di fattori differenti legati al mercato internazionale. Secondo i consumatori però le cause sono anche altre e sono legate a una forte speculazione, che ormai ha fatto salire i livelli dei prezzi della benzina ai massimi storici da più di un anno. Insomma, una situazione che definire difficile è riduttivo.

L’intervento del Ministero

Ha deciso di intervenire il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, assicurando il massimo controllo e l’estrema attenzione verso eventuali fenomeni speculativi, la rovina del mercato. Le dichiarazioni: “Le attuali dinamiche alla pompa risultano coerenti con quanto si sta osservando nei mercati internazionali”, al momento pare quindi che non dobbiamo preoccuparci, almeno sul tema delle speculazioni, perché secondo le verifiche del Governo il prezzo industriale in Italia (al netto delle tasse) è più basso dei prezzi che vengono praticati nelle vicine Francia, Germania e Spagna.

Nonostante un 2022 da incubo per colpa dei prezzi del carburante, purtroppo la situazione pare davvero non migliorare.

Il decreto trasparenza

Come abbiamo visto nei giorni scorsi, a partire dal primo agosto tutti i benzinai – proprio grazie al decreto trasparenza, mirato al settore – avranno l’obbligo di esporre all’esterno, per il pubblico, i tabelloni dichiaranti i prezzi medi.

È vero anche, però, che dall’inizio dell’anno è stato sospeso il taglio alle accise, e di conseguenza il famoso sconto di 30 cent che aveva fatto respirare gli italiani, sommersi dalle spese anche a causa del caro vita e del caro bollette, che l’inverno scorso è stato massacrante. Tra esodo e controesodo il conto è salatissimo, l’ipotesi è di 800 milioni di spesa in più.

Gli automobilisti sono già stremanti a causa di annate difficili, per colpa del Covid prima e dei vari aumenti dopo, la vita è diventata troppo costosa. Dalle ultime rilevazioni di Staffetta Quotidiana è evidente un nuovo giro di rialzi per benzina e gasolio per i prezzi consigliati dei maggiori marchi.

I prezzi

Salgono le medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa: la benzina in modalità self service oggi supera 1,88 euro al litro. Il diesel invece si attesta a quota 1,73 euro al litro, ai massimi dallo scorso aprile. Eni aumenta due centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio, Q8 di un centesimo.

In autostrada il prezzo della benzina in modalità servito arriva addirittura a 2,2 euro al litro. Per non parlare di molte località turistiche, dove i costi del carburante alla pompa arrivano a un livello esorbitante. A Lipari – ad esempio (ANSA) – oggi un litro di benzina costa 2,28 euro. Staffetta Quotidiana spiega il motivo dei rincari internazionali: “A spingere è il calo delle scorte USA di prodotti raffinati, insieme alle fermate di alcune raffinerie in Europa, Stati Uniti e Asia. Il Brent intanto punta gli 83 dollari. Ne consegue un nuovo giro di rialzi sui listini dei prezzi consigliati dei maggiori marchi, e rialzi anche per i prezzi delle pompe bianche”.

Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, protesta: “Come puntualmente si verifica ogni anno, in occasione delle partenze estive i listini di benzina e gasolio salgono repentinamente. Il costo di un pieno arriva a toccare quota 110 euro”. (ANSA)

Assoutenti ricorda che “dal prossimo primo agosto scatterà l’obbligo per i distributori di indicare i prezzi medi regionali dei carburanti, attraverso un cartellone che dovrà essere esposto in modo ben visibile all’interno dell’area di rifornimento, pena una sanzione da 200 a 2.000 euro per i trasgressori. Una che rischia tuttavia di trasformarsi in una falsa partenza, con i benzinai che denunciano ritardi nella consegna degli appositi tabelloni da parte delle compagnie petrolifere”.