C’è grande confusione intorno al pagamento del bollo per auto storiche.
Il pagamento del bollo, introdotto dalla Legge di Stabilità, anche per le auto storiche tra i 20 e i 30 anni sembra il classico pasticcio all’italiana. Il mondo delle auto classiche è in rivolta: per punire i soliti furbetti, si rischia infatti di cancellare tutte quel le potenzialità che il mondo del motorismo storico può giocare a favore del nostro Paese.
A nulla sono serviti i tentativi per far abolire questa norma e ora anche le Regioni attaccano il Governo. Il bollo sulle auto storiche è una tassa regionale (come dice la sentenza 451/07 della Corte Costituzionale precisando che la tassa auto è un tributo proprio derivato con attribuzione di gettito alle Regioni) e alcune regioni hanno infatti deciso di mantenere l’esenzione.
I possessori di veicoli ultraventennali di Toscana, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Provincia autonoma di Bolzano continueranno a godere delle agevolazioni previste. Per quanto riguarda Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia – per le quali il tributo è erariale – l’Agenzia delle Entrate non si è ancora espressa.
Il Governo però potrebbe ricorrere contro queste misure facendole abrogare e ripristinando quanto deciso con la legge di Stabilità.
Automobilisti e motociclisti possessori di auto o moto storiche torneranno a pagare il bollo in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Umbria, Provincia autonoma di Trento e Valle d’Aosta.