In bici contromano? Secondo uno studio riduce gli incidenti

A Milano, in via Brera, inaugurata la prima strada dove i ciclisti possono andare contromano. Il rischio incidenti? diminuisce secondo uno studio

Per quanto possa sembrare strano, secondo uno studio della Transport Safety Council, le biciclette che si muovono contromano potrebbero contribuire a diminuire notevolmente il numero di incidenti sulle strade.

Intanto Milano non sta a guardare e sperimenta. Via Brera è diventata la prima strada italiana a senso unico che i ciclisti possono percorrere in entrambe le direzioni, una deroga importante al Codice che nel Belpaese vieta di spostarsi contromano anche alle bici, pena una salata multa che può arrivare anche a 646 euro.

Se nelle strade italiane ed europee ci fossero più ciclisti gli incidenti diminuirebbero almeno del 34% oltre, naturalmente, ad apportare notevoli benefici sia per la qualità dell’aria che per la mobilità. Non tutti però sono d’accordo, c’è un’ampia schiera di utenti delle strade che ritiene i ciclisti pericolosi, soprattutto quando non ci sono infrastrutture adeguate per consentire la libera circolazione delle biciclette o per la scarsa conoscenza del Codice della Strada.

Ma come può la circolazione contromano favorire e incentivare l’uso delle biciclette e quindi allo stesso tempo diminuire la circolazione di autovetture e motocicli e ridurre gli incidenti? Lo spiega l’European Transport Safety Council attraverso uno studio che analizza i vantaggi e gli svantaggi che si possono avere nell’andare in bici contromano. Gli incidenti diminuiscono per la logica del flusso continuo.

I ciclisti, potendo andare contromano, non hanno necessità di effettuare deviazioni relative alla gestione del traffico e delle autovetture a motore. Dove le auto e i motocicli non possono osare le bici si infiltrano, arrivando prima a destinazione e senza dover effettuare deviazioni.

Il senso unico, stando a quanto ricavato dallo studio, è una delle disposizioni che influisce in più di altre in maniera negativa sui ciclisti e quindi, di riflesso, sulla voglia di spostarsi sulle strade in sella a una due ruote. Andare contromano, a differenza di quanto si possa immaginare, non comporta rischi maggiori, semmai il contrario. Lo sanno bene in Belgio, Francia, Olanda e e Regno Unito, dove le bici si spostano abitualmente in questo modo.

Solo 12 incidenti su 100 che hanno visto come protagonisti dei ciclisti è avvenuto in strade dove il contromano era consentito. Il minore afflusso di ciclisti su strade trafficate potrebbe invece contribuire a diminuire nettamente gli incidenti stradali. C’è inoltre un ulteriore fattore da tenere in considerazione: vedere ciclisti pedalare in contromano obbligherebbe gli automobilisti ad essere più cauti, proprio per la necessità da parte di chi è alla guida di stare più attenti alla strada.

Con un adeguato potenziamento della segnaletica stradale, soprattutto in prossimità dei pericolosi incroci e attraverso la creazione di parcheggi da posizionare sul lato opposto rispetto a quello di marcia, così da evitare che improvvise apertura della portiera possano intralciare la marcia dei ciclisti, potrebbero ridurre notevolmente gli incidenti che coinvolgono i ciclisti.