
Al giorno d’oggi è normale pensare a soluzioni sostenibili per il nostro quotidiano, vista la situazione attuale e le problematiche legate all’ambiente e all’inquinamento. Tra gli aspetti con ampi margini di miglioramento vi è certamente la mobilità. Per gli italiani l’auto rappresenta il mezzo preferito: tra i modelli presenti sul mercato, quelli elettrici risultano più sostenibili rispetto a quelli diesel e benzina.
Una domanda però sorge spontanea: quanto lo sono effettivamente? Altroconsumo, in collaborazione con ICRT, la rete internazionale di organizzazioni di consumatori di cui fa parte, ha partecipato ai test Green NCAP, l’analisi dell’impronta ecologica dei veicoli lungo il loro ciclo di vita. Oltre 60 veicoli elettrici, a benzina, diesel e ibridi sono stati sottoposti all’analisi del cosiddetto Lca (Life Cycle Assessment), ovvero lo studio dell’impatto di tutti i processi di produzione e di utilizzo del mezzo fino al suo fine vita.
Il ciclo di vita di un’auto: dalla produzione allo smaltimento
Tutto inizia con estrazione e trasporto di materie prime che servono a produrre un veicolo, fino alla sua demolizione, allo smaltimento e al riciclo delle componenti. Si studiano l’impatto sul riscaldamento globale (cioè le emissioni di gas serra, come l’anidride carbonica) e il suo consumo di energia. I risultati dei test completi di Green NCAP sono pubblici e consultabili sul sito.
È importante sapere che l’analisi del ciclo di vita di un’auto non dipende solo dal modello, l’Lca di una vettura elettrica infatti è legata alle caratteristiche tecniche del veicolo, ma anche al modo in cui viene prodotta l’energia elettrica con cui la si ricarica e quindi in quale percentuale proviene da fonti rinnovabili e in che percentuale da fonti fossili. Il risultato può cambiare di Paese in Paese, in base alla percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili in ognuno. L’Lca presenta alcuni limiti, perché ci sono aspetti che non possono essere calcolati in maniera precisa, come l’estrazione dei materiali o la produzione di componenti. Per questo motivo si usano dati medi, provenienti da enti di ricerca specializzati. In ogni caso comunque l’Lca è il miglior strumento per confrontare l’impatto di automobili di diverso tipo, l’unico che tiene conto dell’intero ciclo di vita.
L’impatto ambientale dei veicoli
I test tradizionali di omologazione delle auto spesso sono quasi teorici, realizzati solo tra le mura del laboratorio. Questi di Green NCAP invece prevedono anche le prove di guida su strada, molto realistiche; ed è proprio così che si nota come lo stile di guida possa incidere fortemente sui consumi di carburante e di energia dell’auto. La differenza è visibile soprattutto nelle auto ibride ricaricabili: ricaricandole spesso e viaggiando in modalità elettrica i consumi sono contenuti, se invece non le si ricarica e si passa al motore a combustione, cambiano del tutto. Per i modelli con motore tradizionale, la combustione del carburante durante la guida è la fase che ha il maggiore impatto a livello ambientale.
Il minore impatto delle auto elettriche sull’ambiente
Le auto piccole sono quasi sempre migliori delle grandi, hanno un peso minore, consumano meno e hanno bisogno di batterie più piccole. Per chi quindi non ha esigenze particolari, comprare una vettura di media o piccola dimensione è già un buon criterio di scelta ambientale. Nel test l’auto elettrica impatta molto meno sulle emissioni di gas serra lungo l’intero ciclo di vita: circa il 30% in meno rispetto agli altri veicoli.
Per quanto riguarda invece l’uso totale di energia, non risulta così competitiva, anche se resta il tipo di veicolo migliore; il punto di forza delle auto elettriche rispetto a quelle tradizionali è l’alimentazione con energia proveniente da fonti rinnovabili. Anche se il consumo di energia totale nell’intera vita del veicolo è più o meno lo stesso, c’è il vantaggio che una buona parte di questa non proviene da fonti fossili, come avviene per le auto a benzina o diesel. Il maggior utilizzo di energia pulita consente di diminuire le emissioni di anidride carbonica e degli altri gas a effetto serra. Per questo è importante che sempre più energia venga prodotta da fonti rinnovabili.