Aumentare il limite di velocità in autostrada: i reali rischi

Il Ministero delle Infrastrutture vorrebbe alzare il limite di velocità sulle autostrade in Italia, sono tanti i dubbi legati ai reali benefici della proposta

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Laura Raso

AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

Come sappiamo – ne abbiamo già parlato infatti nelle scorse settimane – il Ministero delle Infrastrutture in Italia ha avanzato la proposta di alzare il limite di velocità massimo a 150 km/h su alcune tratte autostradali in Italia.

Secondo quanto stimato e dichiarato da Altroconsumo però i benefici sui tempi di percorrenza sarebbero buoni, è vero, ma decisamente esigui rispetto alle conseguenze negative che questa nuova decisione potrebbe avere su altri fattori, tra cui:

  • la sicurezza stradale: l’eccessiva velocità è infatti una delle maggiori cause di incidentalità su strada;
  • l’inquinamento;
  • il consumo di carburante.

Altroconsumo evidenzia i rischi

Altroconsumo quindi sottolinea i rischi legati al possibile aumento del limite di velocità in autostrada da 130 a 150 km/h.

Il Ministro Matteo Salvini ha già parlato tempo fa della proposta, che il Governo sta valutando. I benefici sui tempi di percorrenza però potrebbero essere davvero molto bassi rispetto all’impatto negativo che questa misura potrebbe avere.

Ricordiamo che l’innalzamento del limite interesserebbe solo alcune tratte, con determinate caratteristiche:

Una nuova misura che, se accettata, potrebbe entrare in vigore con il nuovo Codice della Strada. Le conseguenze? Ovviamente un aumento nei consumi di carburante – non gradito visto i costi sempre alle stelle – direttamente collegato all’incremento delle emissioni di inquinanti. Sopra i 120 km/h – indicativamente ogni 10 km/h di velocità in più – si consuma circa il 10% di carburante in più (valore che può variare in base alle caratteristiche dell’auto).

Passando da 130 km/h a 150 km/h, il consumo di carburante potrebbe quindi addirittura aumentare del 20%. Questo porterebbe a una crescita delle emissioni di CO2, direttamente proporzionale al consumo di carburante, cioè 10% in più di emissioni ogni 10 km di velocità in più.

La sicurezza stradale

Visto il già alto numero di incidenti stradali in Italia, un altro elemento allarmante è rappresentato dall’impatto negativo sulla sicurezza stradale. La misura infatti potrebbe influenzare negativamente:

  • spazio di arresto in caso di frenata;
  • possibilità di sbandamento alle alte velocità;
  • cono visivo del conducente;
  • conseguenze in caso di incidente.

Secondo le stime di Altroconsumo, viaggiando a 150 km/h anziché a 130 km/h servono oltre 40 metri in più per arrestare il veicolo in caso di necessità. E non è tutto: all’aumentare della velocità cresce la possibilità che l’auto sbandi e che si possa perdere il controllo.

Si riduce inoltre il cosiddetto “cono visivo” del conducente, cioè la sua visione periferica. E per il guidatore diventa quindi più difficile percepire rischi o pericoli che provengono lateralmente e reagire in maniera adeguata.

Se poi un incidente in autostrada avviene a 150 km/h, i danni derivanti possono diventare potenzialmente molto più alti per tutti i veicoli e le persone coinvolte. L’unico beneficio che dovrebbe derivare da questa decisione di aumentare il limite di velocità è la riduzione dei tempi di percorrenza.

Altroconsumo fa un esempio: prendendo in considerazione la A4, nella tratta Milano-Brescia, viaggiando a 130 km/h se ne percorrerebbero 75 km in circa 34 minuti e 30 secondi, mentre viaggiando a 150 km/h si impiegherebbero circa 30 minuti: un risparmio di 4 minuti e mezzo. Ne vale davvero la pena, visti i reali rischi? Altroconsumo invita a riflettere.