Addio al superbollo, arrivano le prime conferme

Matteo Salvini torna a parlare dell’eliminazione del superbollo, la Lega è pronta a presentare un emendamento nella legge delega fiscale

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Laura Raso

AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

L’abolizione del superbollo è sempre più vicina, pare proprio così, viste le ultime dichiarazioni di Matteo Salvini sul tema. Negli anni abbiamo sentito spesso parlare della volontà degli italiani di eliminare il bollo, tanto odiata tassa sul possesso di un veicolo, e il superbollo.

Per il bollo al momento ancora nulla da fare, nonostante tanti lo avevano promesso, ma per il superbollo la promessa di Matteo Salvini era quella di eliminarlo entro l’estate 2023. Ora sembra sempre più certo che potremo finalmente dire addio alla “supertassa” sui veicoli potenti, ma aspettiamo l’ufficialità.

Il superbollo è una tassa che, secondo fonti del Ministero dell’Economia, garantisce in media un gettito di soli 113 milioni di euro all’anno; motivo per cui proprio il Parlamento ha annotato il superbollo come uno dei micro-prelievi, che generano entrate tributarie di poco rilievo e che può essere eliminato.

Che cos’è il superbollo

Si tratta di un’addizionale rispetto al bollo, introdotta nel 2011 dal Governo Berlusconi per tutti coloro che possedevano vetture con una potenza che supera i 225 kW (306 CV). L’anno successivo il Governo Monti ha addirittura abbassato la soglia a 185 kW (252 CV) e raddoppiato l’importo da pagare, da 10 a 20 euro per ogni kW sopra il limite previsto.

Inizialmente gli automobilisti per legge pagano 20 euro per ogni kW sopra i 185, che dopo 5 anni diventano 12, dopo 10 anni dall’immatricolazione calano a 6 euro, a 3 euro dopo 15 anni e a zero dopo 20 anni. Sono previste esenzioni e riduzioni anche nel caso del superbollo (come avviene già per il normale bollo auto).

I soldi che entrano nelle casse grazie al superbollo sono pochi, e questa tassa pone dei grossi limiti, primo su tutti verso il mercato delle auto sportive, che garantirebbe buoni introiti allo Stato (grazie a IVA, IPT, bollo, accise sui carburanti e IVA sulla manutenzione). Negli anni quindi, avendo limitato gli acquisti di vetture sportive e potenti, ha tolto molto più di ciò che ha dato. Per questo motivo la decisione di dirgli addio per sempre.

Cancellazione superbollo: ci siamo quasi

Il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini è uno degli esponenti del Governo che da tempo chiede a gran voce l’eliminazione del superbollo, e pare proprio che tutto stia andando in quella direzione e che presto potremo vedere delle grandi novità, sicuramente apprezzate dagli italiani.

In effetti, nelle scorse proprio Salvini ha scritto su Twitter: “Via il superbollo auto. La Lega, in pieno accordo col resto della maggioranza, è pronta a presentare un emendamento ad hoc nella legge delega fiscale. Era una nostra promessa e la stiamo portando avanti: meno tasse, più buonsenso”.

L’addio al superbollo consente un buon risparmio per i proprietari di auto sportive e di lusso, si taglia infatti una spesa pari a diverse migliaia di euro di tasse dovute dai possessori di veicoli potenti, che superano i 185 kW (ritenuti beni di lusso). Una specie di “tassa sulla tassa”, un supplemento al bollo auto ordinario.

Quanto si risparmia?

Facciamo alcuni esempi per capire quanto davvero farà risparmiare l’eliminazione del superbollo. Il Sole 24 Ore ha fatto delle stime, per permetterci di comprendere quanto sia onerosa questa supertassa. Secondo le previsioni un cittadino residente in Lombardia in possesso di una Ferrari 812 Superfast, risparmierebbe 8.060 euro all’anno, oltre ai 2.140 euro del bollo ordinario. Chi ha una Alpine A110 risparmierà 726 euro, per chi è in possesso della Mercedes-AMG SL 63 il risparmio potrebbe essere di 4.900 euro all’anno, e così via.