MotoGP vince Bagnaia, Binder e Bezzecchi sul podio: le pagelle

Chi sale e chi scende nelle pazze pagelle del Gran Premio d'Austria. Vediamo come si sono comportati i piloti

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Alex Ricci

Divulgatore di motociclismo

Romagnolo classe 1979, scrittore, reporter, divulgatore appassionato di moto, storia, geografia, letteratura, musica. Adora Junger, Kapuściński, Sting e i Depeche Mode.

Si è disputato il Gran Premio d’Austria, tra chi è stato bravo e chi si è perso, abbiamo dato i nostri voti personali ai piloti. Bagnaia mantiene la vetta del campionato, seguono Martin e Bezzecchi.

I PROMOSSI

Brad BINDER: 8 – è l’unico che prova ad attaccare, si fa per dire, l’inattaccabile. Poi prende distacco da Bagnaia e arriva con oltre cinque secondi di distacco dal primo. Bravo, non sempre costante, ma ci aspettiamo la vittoria…”primo” o poi.

Alex MARQUEZ: 6,5 – è stato per mezza gara la vera alternativa Ducati. Ha tenuto finché ha potuto, con botta e risposta a Bezzecchi e Marini, poi ha dovuto cedere il passo ai VR46. Bella gara, guida bene, siamo tutti in attesa del salto.

Luca MARINI: 6,5 – è il gregario di Bez, c’è poco da dire, ma Luca lancia sempre i suoi fulmini a destra e a manca e alla fine arriva anche davanti alla Ducati del team Gresini. Vince il confronto con Alex Marquez e sfiora il podio. Bravo.

Maverick VIÑALES: 6 – fa quello che può in un weekend che non è dell’Aprilia e si vede. Viñales salva il salvabile, lotta, arriva sesto e fa dieci punti. Se i suoi avversari lo temessero un po’ di più farebbe anche di meglio, ma per ora accontentiamoci.

Il migliore è Francesco BAGNAIA: 10 – perfetto come un trenta all’università e noioso come un esame di semiotica, ma per confermarsi campione serve vincere e “Pecco” lo fa con grande superiorità per la gioia di Ducati sempre più leader della MotoGP.

Marco BEZZECCHI: 8,5 – Marco fa di tutto per esaltare il pubblico e guida come piace ai romantici. Peccato che ci metta un po’, ma è un dettaglio. I dettagli però fanno la differenza e conclude al terzo posto, il suo mentore lo festeggia come se avesse vinto, lui si commuove, ma fa commuovere tutti rifiutando il passaggio in Pramac.

Fabio QUARTARARO: 6 – un voto di incoraggiamento per chi ha fatto decisamente meglio della volta scorsa. Batte solo chi è in giornata no, attenzione, sono sempre otto punti per la classifica…ma chi la guarda più in Yamaha?

Jorge MARTIN: 6 – Martinator è quello che poteva fare un bel salto, ma ancora si fa battere da chi lo ha aspettato al varco. Pilota esaltante, ma non in Austria. La sufficienza è per i punti, ma non ha mai impensierito Viñales quando poteva. Per l’aria che tira, se lo tengano stretto in Pramac…

Augusto FERNANDEZ: 6 – ha un manico esagerato e lo dimostra stando costantemente davanti al compagno di squadra. Quando arriverà ci sarà anche la fila per prenderlo in squadra, oltre a quella per gli autografi. Lui però non deve perdersi.

Marc MARQUEZ: 6 – perché se non ci fosse lui, non ci sarebbe neanche la Honda. È l’unico, a parte Rins, che sa guidare quella moto in maniera decente. Del resto con HRC ha vinto tutto, ma rischia di vincere anche qualche record negativo. Lui però va, nonostante tutto. Semplicemente non è il suo momento. Voto a metà con il team.

I BOCCIATI

Il peggiore è Iker LECUONA: 3 – che la sua sia una supplenza l’abbiamo capito e che l’obbiettivo molto difficile sia fare risultato con la HRC in Superbike anche, ma è verissimo che sta sostituendo un pilota che ha vinto una gara quest’anno sulla stessa moto. Sarà anche crisi Honda, ma qui si è scelto di fare peggio. Ultimo.

Jack MILLER: 5,5 – siamo in Austria e non in Australia, ma Jack si prende una sonora scoppola dal compagno Binder che lo precede al traguardo con una ventina di secondi di anticipo. Con il quindicesimo posto prende un punto, ma è sempre il pilota più sereno di tutti, tanto che mentre ai vincitori consegnano coppe e applausi, lui regala i suoi slider a due bambini. Cuore.

Aleix ESPARGARO: 5,5 – e poi non chiediamoci perché ha vinto solo due gare e con l’Aprilia. Vabbè, non era la domenica perfetta, ma nemmeno la tempesta perfetta. Diamoci tempo e aspettiamolo sul podio le prossime gare, ma attenti a Viñales.

Enea BASTIANINI: 5 – involve che è una meraviglia. Doveva spaccare in ducati ufficiale e se lo erano assicurati con la speranza che se Bagnaia non fosse andato così bene, avrebbero avuto in squadra il prossimo campione. Niente! Ieri è crollato giro dopo giro ed è stato il meglio dei peggio. Sei punti d’oro per lui.

Johann ZARCO: 5 – quando ti tengono in un angolino in attesa di sapere se il “buono” di turno verrà al tuo posto, l’unica cosa da fare è rispondere sul campo. Ma Zarco non lo fa più di tanto, anzi per niente. Ne ha ben donde, ma chi lo conosce sa che può arrivare più avanti, certo che la concorrenza non gli manca in questo momento, ma il campionato è ancora lungo e aspettiamo di vederlo nei primi tre. Gara dura.

Franco MORBIDELLI: 5,5 – non può fare meglio del compagno e lo sa bene. Correre in Yamaha non è più cosa e sta già prendendo la via alternativa. Forse non quella che pensava, ma si merita un’occasione. Del resto fa cinque punti e tutti a casa.

Taka NAKAGAMI: 4,5 – in gara è come non ci fosse e la sua è una delle celebri prestazioni  irrilevanti che ne costellano la carriera. Se non c’è di meglio in Giappone da proporre, facciamoci del male con lui.

Raoul FERNANDEZ: 5 – non si è classificato, ma finché ci è riuscito, ha fatto meglio del compagno di squadra. Giornata storta per il team, ma il ragazzo ha tutto il tempo per mostrare quanto vale.

Pol ESPARGARO: 5 – avrà la moto che ha, non si discute, ma perde il confronto con il compagno di scuderia. E bisogna anche precedere le Honda. Queste cose non si fanno Pol! Basta con chi s’accontenta gode!

Fabio DI GIANNANTONIO: 4,5 – non ha una Ducati così scandalosa, Bastianini e Alex Marquez lo hanno dimostrato, ma lui continua a fare il rincalzo, a volte molto indietro. Gregario sì, ma così è un po’ troppo.

Lorenzo SAVADORI: 5 – una gara ogni tanto è proprio quello che un pilota non vuole e non dovrebbe fare, ma se le cose stanno così non è tutta colpa di Lorenzo, uomo Aprilia di fiducia e talento italiano. Peccato vederlo arrivare penultimo davanti a un caso disperato, ma soprattutto dietro a Nakagami.

Joan MIR: 5 – separato in casa, si ferma dopo tredici giri e nessuno ci fa una bella figura. Peccato per il campione 2020, speriamo che non diventi una meteora.

Miguel OLIVEIRA: 5 – si ferma dopo soli sette giri e nessuno ci fa caso in un momento in cui non stava accadendo niente di particolare. Gara storta per il portoghese che non sembra quello di Silverstone.