F1, pagelle 2023: i promossi di metà stagione

Dodici GP archiviati e dieci ancora da disputarsi, in F1 è tempo di pagelle. Leclerc e Hamilton tra i promossi: iniezione di fiducia per Ferrari e Mercerdes

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Eleonora Ottonello

Esperta di Formula 1

Nata a Genova nel 1987, scrivo per passione. Nel quotidiano mi divido tra la vita di addetta alla vendita e quella di educatore cinofilo. Grande appassionata di Formula 1, nel 2007 iniziai a collaborare con svariati siti del settore. Inviata anche sul campo, niente mi fa esplodere il sorriso come vedere le monoposto sfrecciare sull'asfalto

La F1 sta tirando un respiro di sollievo e con i piloti, generalmente abituati alle alte temperature dell’asfalto che si stanno crogiolando al mare, con dodici Gran Premi andati in archivio e ancora dieci da disputarsi, è giunto il momento di tirare le somme, anche se a metà.

Una cosa è certa. La stagione 2023 di F1 non sarà ricordata come una delle più avvincenti della storia di questo sport, ma non per questo dobbiamo minimizzarne il valore. I primi dodici appuntamenti del campionato sono stati vinti tutti dalla Red Bull e chi si aspettava una Ferrari forte, capace di contrastare il team di Milton Keynes, è rimasto irrimediabilmente deluso. A tenere alto l’interesse su questo Mondiale è stato soprattutto ciò che è avvenuto alle spalle della testa di serie.

Vietato chiamarla “Formula Noia”. Anche se Verstappen potrebbe già essere campione del mondo in Qatar, ci sono stati tanti fatti che hanno tenuto banco fino a questo momento: dalla mostruosa competitività mostrata dall’Aston Martin fino a pochi GP fa, tanto da far pensare che Alonso potesse riassaporare il profumo del gradino più alto del podio, al grande lavoro della Williams fatto sulla FW45 passando per la crescita esponenziale in-season della McLaren. E tanto altro. Ma bando alle ciance, mentre i piloti si godono il loro meritato riposo, noi scopriamo assieme chi sono stati i migliori piloti di questa prima metà di stagione 2023 di F1 (secondo me, ovviamente).

Max Verstappen

Qualcuno penserà: che pesantezza. Ok, forse avete ragione ma o per il pilota olandese si fa una categoria a parte o va, di diritto, inserito tra i promossi. Max è in simbiosi con la sua monoposto, la più vincente nella storia della F1. Tanto da pensare (e qui nemmeno ci si sforza più di tanto) che il team di Milton Keynes gli abbia cucito la RB19 addosso.

A differenza degli anni passati, dove errori di gioventù e forse un pelo troppo di impulsività hanno segnato il suo percorso, Verstappen è maturo, velocissimo, costante, calcolatore. Sembra un campione consumato, nonostante i suoi 25 anni. Ha vinto dieci delle dodici gare disputate finora, ha 125 punti di vantaggio sul secondo in classifica (per la cronaca è Perez, il suo compagno di squadra, che ha la stessa vettura dell’olandese) e il terzo titolo Mondiale della carriera praticamente nelle mani.

Un tempo era leggenda metropolitana che Verstappen riuscisse a vincere solo ed esclusivamente se partiva dalla pole position. No. L’olandese trionfa, non vince, indipendentemente dalla posizione sulla griglia di partenza. L’affidabilità della sua vettura, apparentemente, potrebbe essere l’unico fattore in grado di interrompere questa serie senza eguali. Per anticipare i detrattori dell’olandese concludo dicendo che, ok la RB19 è una monoposto da record, “dominante”, paragonabile solo alla F2002 di Schumacher, ma la differenza che è stato in grado di fare Verstappen rispetto a Perez non è elemento da sottovalutare. MOSTRO

Alex Albon

Nel 2022 la Williams ha chiuso il campionato con 8 puti totali conquistati nel corso di tutta la stagione. Appena un anno dopo, Albon è riuscito a ottenere, sempre guidando la vettura inglese, ben 11 punti. E mancano ancora dieci Gran Premi.
Nonostante sia stato scaricato dalla Red Bull, non si può dire che il pilota tailandese non sia provvisto di talento. Anzi, si potrebbe dire che in Williams stia vivendo una vera e propria rinascita.

Alex Albon ha disputato alcuni fine settimana da dimenticare e altri in cui è arrivato ai piedi della zona punti. Sarà difficile scordarsi del settimo posto ottenuto nel GP Canada, dove si è distinto per capacità difensiva e grande sapienza nel saper gestire le gomme, sia in qualifica che in gara. Il 27enne ci mette del suo, ogni week end. Riesce a sfruttare al meglio gli aggiornamenti portati in pista dalla Williams, è un pilota solido, che non si fa schiacciare dalla pressione. Dopo essere stato abbandonato dalla Red Bull avrebbe potuto perdersi e invece ha preso in mano la sua carriera ed è tornato più forte di prima. 2022 e 2023 docet. RISORTO

Charles Leclerc

Con la Ferrari che sembra iniziare a risolvere i problemi che hanno compromesso l’ennesima stagione di F1, il pilota monegasco potrebbe disputare un’ultima parte di campionato di alto livello. Con questo non voglio dire che improvvisamente Leclerc e il Cavallino Rampante possano battere la Red Bull e Verstappen, ma per lo meno puntare al podio con costanza, questo sì.

Ogni qual volta la SF-23 è una vettura competitiva, Charles c’è. Nei fine settimana sì, Leclerc è una spanna sopra Sainz. E proprio il monegasco è l’unico, tra i piloti della Rossa, a raccogliere gli unici podi conquistati in questo 2023.
Non dobbiamo dimenticare però, che quella del #16 è stata una stagione di alti e bassi tra sfortuna (problema al propulsore in Bahrain), errori (Melbourne e Miami su tutti), prestazioni scioccanti (le qualifiche al Montmelò, ad esempio) e magie spettacolari (Azerbaijan e Spa).

Anche se in più di un’occasione Leclerc non ha nascosto tutta la sua amarezza e delusione per la situazione in Ferrari, tanto da arrivare a pensare che Charles si stia guardando in torno per risolvere anticipatamente il contratto con il Cavallino Rampante, il podio ottenuto a Spa è servito da iniezione di fiducia non solo al monegasco, ma a tutto l’ambiente.
“Il Predestinato” ha espresso il desiderio di rimanere nel team italiano ancora per tanto tempo (si parla perfino di un eventuale rinnovo fino al 2029) ma per far sì che ciò accada, i riscontri, da parte della Ferrari, devono cominciare ad arrivare. E anche in fretta. CONFIDENTE

Fernando Alonso

Se togliamo dalla lista la F138 del 2013, possiamo chiaramente affermare che l’Aston Martin AMR23 sia la monoposto più competitiva guidata dallo spagnolo in questo ultimo decennio. Probabilmente nessuno, tranne Alonso stesso, credeva che la scuderia inglese potesse salire sul podio così velocemente, soprattutto tenendo conto del disastro 2022.
Il 42enne occupa attualmente il terzo posto nella classifica riservata ai piloti grazie a una serie di prestazioni di alto livello che hanno dimostrato come l’età non abbia limiti. Nonostante gli anni, nelle prime otto gare della stagione Alonso ha portato a casa la bellezza di sei podi. A Monaco ha perfino rischiato di vincere. Gli unici punti neri dell’anno riguardano le qualifiche del GP Spagna, dove l’ovietense non è riuscito ad andare oltre la nona posizione, e in occasione della Sprint a Spa, protagonista del primo vero errore di guida del suo 2023.

Il calo di rendimento è in gran parte dovuto al fatto che l’AMR23 sia diventata meno competitiva. Inizialmente si era pensato che la scuderia inglese avesse sparato tutti gli upgrade di aggiornamento durante la prima parte del campionato, ma recentemente Tom McCullogh, performance director di Aston Martin, ha sottolineato che la scuderia ha le possibilità finanziarie necessarie per sviluppare la vettura sino alla fine della stagione.
Un conto sono le parole e un conto sono i fatti. Resta da capire come il team di Lawrence Stroll gestirà la seconda parte di stagione. Ma il modo in cui Alonso ha stracciato in pista il “figlio del capo” ha dimostrato che la vecchia guardia è ancora lì e non ha nessuna intenzione di lasciare la nave prima degli altri. VETERANO

Lewis Hamilton

La sconfitta inflittagli da Russell, in occasione del campionato 2022 di F1, ha portato gli appassionati a chiedersi se il sette volte campione del mondo stesse iniziando a mostrare segni di declino. E invece no. Hamilton quest’anno ha disputato una delle stagioni più alte in termini di prestazione. Il fine settimana di Jeddah, dove l’inglese aveva perfino ammesso di non avere alcuna fiducia nella sua vettura, è ormai un lontano ricordo.

Chi sperava che Hamilton avesse dato segnali di declino è rimasto deluso
Fonte: Getty Images
Nel 2023 Lewis Hamilton ha regalato alla Mercedes quattro podi e una pole position, in Ungheria

A differenza della AMR23, la W14, a inizio stagione, sembrava pure peggiore della W13. Nonostante ciò la Mercedes ha recuperato terreno. Nel campionato costruttori è saldamente al secondo posto della classifica. In quello riservato ai piloti, invece, Hamilton si trova ad appena un punto da Alonso.

Veloce, costante e perennemente davanti a Russell. Ha saputo rimboccarsi le maniche ed è arrivato perfino a strappare una pole alla Red Bull. Da quando la Mercedes si è completamente rinnovata, in occasione del GP Monaco (ed è diventata maggiormente di gradimento per il baronetto della F1) Hamilton è rinato portando a casa quattro podi e una pole position, per l’appunto, in Ungheria. Quando la Mercedes tornerà veramente in forma, l’inglese non si farà trovare impreparato e tornerà a lottare per le vittorie col coltello tra i denti. VISIONARIO