Yamaha X-Max 400i 2013: a meno di 6.000 euro, lo scooter “totale”

Cilindrata e dimensioni ideali per la città e per la gita fuori porta, oltre a un design piacevole e una compontentistica di qualità: ecco la nuova arma della Casa dei tre diapason

Dalle linee sportive piacevoli, dotato di tanto spazio sottosella e, nella guida, molto appagante e divertente. Queste le caratteristiche che hanno reso celebre l’X-Max 250  e che ambiscono a fare un balzo in avanti col nuovo modello della gamma X-Max da 400 cc. Ancora più sportivo e con una capacità di carico ulteriormente maggiorate e prestazioni nettamente superiori il nuovo X-Max 400 punta a una nuova clientela, sportiva sì, ma anche attenta al confort e all’abitabilità. Il prezzo? 5.990 euro e la disponibilità di colori nel 2013 riguarda l’Absolute white (opaco), il Matt Grey (opaco) e il Midnight Black.

Compatto, adatto a districarsi ottimamente nel traffico cittadino, e con quell’abitabilità che lo hanno reso spesso “desiderabile” già nella cilindrata 250 cc, il nuovo X-Max 400 vanta una ergonomia ben studiata nei dettagli, consentendo una posizione di guida naturale anche se leggermente più eretta rispetto al 250, più motociclistica. Sotto la sella troviamo un enorme vano di carico capace di contenere due caschi integrali e tanto altro ancora. Da segnalare che la sella seppure posta ad un’altezza non eccessiva è piuttosto larga, obbligando anche le persone di media statura ad appoggiare a terra solo le punte dei piedi.

Per il centro di Milano o verso i laghi, il comportamento de nuovo X-Max 400 ci ha convinti, da subito. Nello specifico ci siamo fatti cullare da subito dal carattere deciso del propulsore monocilindrico che ha vibrazioni molto modeste, seppure avvertibili ai bassi regimi quando il motore manifesta una leggera ruvidità, almeno rispetto ad altri concorrenti che risultano più dolci. L’erogazione è potente e costante, anche alle velocità più alte, caratteristica che permette di dominare “al semaforo”, ma anche consente sorpassi sicuri quando si esce dalla città. L’allungo è di quelli importanti: Yamaha dichiara infatti  una velocità massima di 150 km/h, e la nostra impressione (nonostante il test non ci abbia consentito di verificarlo) è che il nuovo X-Max potrebbe tranquillamente andare oltre… come può sicuramente fare la versione dotata di scarico Akrapovic e cupolino sportivo. Buoni i consumi medi, intorno ai 22 km/litro che, se associati al serbatoio da 14 litri, garantiscono un’autonomia di oltre 300 km. Tra le curve verso il Lago di Como, l’agilità e la maneggevolezza si sono dimostrate esemplari, con la sospensione anteriore che lavora egregiamente anche nelle staccate più cattive, e la coppia di sospensioni posteriori che sostengono bene, con la pecca di una certa rigidezza sullo sconnesso. Sufficiente la luce a terra, anche se il cavalletto centrale rischia di sfiorare l’asfalto nelle curve più strette affrontate in allegria. Solo nei curvoni autostradali percorsi ad alta velocità abbiamo notato qualche lieve ondeggiamento, probabilmente causato dal cupolino rialzato che faceva un po’ effetto vela, poca cosa in un mezzo davvero dotato di ciclistica e dinamica di guida sopra la media. Plauso anche alla frenata, ottima e facilmente modulabile, da fine anno disponibile anche con l’ABS (consigliato).

Firmato da Cristiano Tasca, come nel DNA della famiglia X-Max, il nuovo 400 ambisce ad offrire sportività in primis, ma anche eleganza e ricercatezza. Per mantenere il family feeling del Marchio giapponese anche qui troviamo il “boomerang” e il Diapason annegato sulle carene laterali e i doppi fari anteriori con luci diurne a led e posteriori full led. La sella, con cuciture a vista e inserto in alluminio, ha ricevuto anch’essa attenzioni specifiche e può includere anche due caschi integrali e che è stato maggiorato del 10% rispetto al già ampio vano del 250, raggiungendo la notevole capienza di 37 litri. Sia analogica che digitale, la strumentazione deriva dall’ambito automobilistico con indicatori di velocità e giri motore analogici e computer di bordo digitale, è completa, piacevole nel design e di facile leggibilità. I comandi, in comune con altri modelli Yamaha, sono di qualità e facilmente utilizzabili anche perché tutti riposti al posto giusto. Di serie l’X-Max 400 prevede un cupolino più alto di 50 mm rispetto a quello del 250. Yamaha ha inoltre deciso di offrire due pacchetti a un prezzo molto competitivo: Sport che prevede schermo sportivo, pedane in alluminio e porta targa sportivo omologato a 237 euro, mentre l’allestimento Touring comprende schermo alto, portapacchi posteriore e baule da 50 litri in tinta ed è venduto a 455 euro.

Più prestazioni e più sollecitazioni? Nessun problema, infatti Yamaha ha realizzato un telaio più rigido rispetto a quello del 250, ma sempre compatto e leggero. Le sospensioni si affidano a una forcella telescopica da 35 mm all’anteriore e doppi ammortizzatori regolabili nel precarico su 4 posizioni al posteriore. I pneumatici misurano 120/70/15 all’anteriore 150/70/13 al posteriore. Per quanto riguarda i freni, all’anteriore è presente un doppio disco freno da 267 mm e al posteriore un disco singolo della stessa misura. Il monocilindrico da 400 cc, a 4 tempi, DOHC, 4 valvole per cilindro e raffreddato a liquido è un’evoluzione dell’unita adottata da Majesty 400. Con i suoi 31,5 CV a 7.500 giri/min, eroga il 54% di potenza in più rispetto al motore di X-Max 250 e il 60% di coppia in più. Da notare che per facilitare le operazioni di manutenzione, è possibile accedere al motore semplicemente svitando 5 viti a brugola presenti nel vano sotto sella.

(a cura di OmniMoto.it)