L’ostinato più famoso d’Italia: da Viareggio a Capo Nord con il Ciao

Abbiamo intervistato Marco Tenerini mentre era in viaggio verso Capo Nord a bordo del suo Ciao Piaggio: un’avventura davvero incredibile e unica

Foto di Laura Raso

Laura Raso

AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

In diretta durante il viaggio con Marco Tenerini, mentre percorre il tragitto verso la sua penultima tappa. Ho intervistato Marco e il suo Ostinato martedì 18 ottobre alle ore 17. Il viaggiatore parte per il suo folle viaggio da Viareggio alla volta di Capo Nord, 5.000 chilometri a bordo del suo motorino.

Ci saluta e esordisce: “Ciao, intanto mi fa piacere parlare in questi momenti drammatici, mi fai compagnia e mi sento meno solo. Anche gli amici e la mia compagna mi chiamano per darmi sostegno durante il viaggio, quindi non mi disturbi assolutamente”.

Prima domanda di rito: com’è nata l’idea di questo viaggio così estremo?

L’idea è nata a seguito dell’esperienza dell’anno scorso, ho fatto il Cammino di Santiago con la Graziella. Ho preso la bici e sono partito per mille chilometri senza mai aver guidato una bicicletta in vita mia. Avventura che mi ha fatto capire che fare esperienze di questo tipo mi piace. Sono già un tipo che fa sport solitari – surf, barca a vela da – ma ovviamente il Cammino è stato diverso e mi ha toccato dentro.

Quindi ho pensato che a ottobre avrei fatto un’altra esperienza simile, ma non sapevo ancora cosa e come. Allora una volta a cena, tra una birra e l’altra, con gli amici abbiamo fatto un gioco: “la lista delle cose che vorresti fare prima di morire”. Nella mia wishlist c’era “vedere l’aurora boreale”.

Intanto pensavo anche a come mai vedere la cattedrale di Santiago e fare il Cammino mi avesse così tanto emozionato. È stata la mia compagna Eleonora ad aprirmi gli occhi, mi ha spiegato che quello che io avevo provato era l’estrema emozione di raggiungere un obiettivo dopo tanta fatica. Proprio la fatica mi aveva così tanto fatto ammirare il traguardo raggiunto. Se ci fossi arrivato con l’aereo a Santiago non avrei mai pianto.

E credo che lo stesso succederà se arriverò al globo: una marea di emozioni e fatiche, solitudine, stanchezza, la voglia di arrivare… oggi quand’ero in mezzo alla neve e al nulla urlavo da solo. Mi viene il magone a raccontartelo, capisci? Questo significa far diventare intima una cosa. Questo è un viaggio che potrebbe essere molto più semplice e veloce, con tutti i comfort, in aereo. In questo modo diventa un’esperienza vissuta al millesimo. Facile e subito sono due cose positive, è vero, ma sono un po’ il difetto dei nostri anni, del nostro tempo.

È questo pensiero che mi ha fatto venire l’idea malsana: voglio vedere l’aurora boreale, non ci possono andare ancora con la Graziella perché sono 5.000 chilometri, e allora come ci vado per fare fatica? Con il Ciao (uno dei motorini che ha fatto la storia).

Il Ciao lo avevi già o lo hai comprato per l’occasione?

Il Ciao l’ho trovato su un sito di annunci. Appena ne ho visto uno verde proprio come la mia Graziella dell’anno scorso mi sono innamorato. E quest’anno ho voluto fare un video di presentazione e il logo. E devo dire che la situazione mi è un attimo sfuggita di mano, i follower si sono “milleplicati”, sono partito che ne avevo 1.000 circa, e sono arrivato a 30.000 in pochissimo tempo (oggi Marco ha 32.200 follower).

Il Ciao di Marco Tenerini
Fonte: Marco Tenerini
Il Ciao Piaggio di Marco Tenerini: vero #ostinato

È diventata la Ciao Mania in Italia, ora la gente mi ferma ovunque… in Lapponia l’altro giorno mentre mi lamentavo del freddo hanno sentito che parlavo italiano, mi hanno riconosciuto e hanno voluto fare una foto con me, bellissimo! Non me lo aspettavo.

Marco sei praticamente diventato una star

Mi fa ridere questa cosa. Fanno i meme su di me, mi pare incredibile. Non hai idea di quanti messaggi mi arrivano in Instagram, circa 2mila al giorno, non riesco nemmeno a leggerli.

Sei diventato un influencer

Ma sono un cretino, il mondo va al contrario. [ride]

Cosa fai nella vita?

Sono agente di commercio per un’importante azienda di birre.

Hai fatto dei lavori e delle modifiche al Ciao prima di partire?

Innanzitutto il Ciao Piaggio che ho preso ha quasi 40 anni, è del 1984. E oggi il suo nome è Ostinato, non c’è bisogno che spieghi il perché… L’ho portato dal meccanico perché ovviamente aveva dei problemi, ma nessuno ci voleva mettere mano. Era agosto, dicevano che ci voleva troppo tempo. Poi quando raccontavo che volevo arrivare a Capo Nord figurati, tutti pensavano fossi matto e non volevano essere miei complici [ride].

Alla fine ho trovato un signore anziano che mi ha dato un ottimo consiglio: mi ha detto di smontarlo da solo e ricostruire il tutto con le mie mani, in modo che – se avesse avuto dei problemi durante il viaggio – avrei saputo come e dove mettere le mani. E così ho fatto. Guardavo i tutorial e per fortuna ho studiato bene, perché sono rimasto a piedi qualche volta e ho capito come intervenire e ripartire.

Tu avevi già messo mani su un motore?

Mai, io non sapevo nemmeno come funzionava un motore. Infatti faceva ridere, avevo tutto il motorino smontato in casa, c’era una puzza di benzina che pareva di essere in un’officina.

Una mattina mi sono svegliato e da Viareggio sono partito per Milano, fa troppo ridere. Il Ciao mi si è fermato in quel viaggio, mi ero un pelo demoralizzato; ma alla fine mi son fatto coraggio, ho rifatto altre modifiche e sono andato avanti. Intanto si era sparsa la voce della mia missione e i follower stavano salendo, così ho deciso di fare una partenza di prova con stile: ritrovo in punto preciso a Viareggio, tutti pronti per riprendermi. C’erano la televisione, la radio e io? Figuraccia colossale: il Ciao non si accendeva, sono arrivato a pedali alla partenza come un cretino, tutto sudato, sotto la pioggia.

Tutti mi consigliavano di partire il giorno dopo, ma io sono più ostinato del mio motorino e allora sono tornato a casa, l’ho sistemato e a mezzogiorno sono partito. Sono arrivato alla prima tappa a Riviera del Garda la sera alle 22. Assurdo!

A quanto viaggi Marco?

Viaggiavo a 40/44 km/h ma ora ho fatto molta salita quindi si deve essere sporcata la candela e sto andando a 33 all’ora.

Ti stai godendo dei paesaggi meravigliosi…

Certo, da quel punto di vista è la velocità ideale: vado piano, non devo star troppo concentrato come se fossi su una moto da strada, mi posso guardare ogni tanto in giro … esperienza galattica!

Marco Tenerini a Capo Nord
Fonte: Marco Tenerini
Marco Tenerini arriva a Capo Nord con il Ciao

Qual è stato il momento più difficile in assoluto?

Oggi, tappa troppo lunga e la prima sotto il gelo e sotto la neve, stamattina ero proprio spaventato. Mi sono svegliato ed era tutto ghiacciato. Avevo paura, la strada era una lastra di ghiaccio. Sto viaggiando da stamattina alle 7, ora sono le 17 ma sarebbero le 18! Io passo i fusi orari col Ciao, faccio paura! Ho guadagnato un’ora, sono tornato indietro nel tempo…

Comunque stamattina la paura era fortissima, vedevo tutto bianco e non c’era anima viva. Sul cellulare, che uso come navigatore, mi è apparsa anche l’alert “la temperatura è troppo bassa, il telefono potrebbe spegnersi”. Mi sono agitato tantissimo, se si spegneva davvero non avevo contatti con nessuno e mi sarei pure perso.

Come ricarichi il telefono in motorino?

Ho costruito una presa USB sotto il fanale, ho il Ciao super tecnologico.

Viaggi a miscela?

Sì, mi sono portato l’olio dall’Italia. Poco fa l’ho finito e mi sono dovuto accontentare di quello per motoslitta. E poi ho la tanica di benzina che porto sempre con me. Ho 2.4 litri con cui viaggio per circa 80 km.

Qual è la cosa che hai maggiormente apprezzato di questi giorni?

Senza dubbio la solidarietà delle persone. Sono rimasto a piedi in mezzo alla strada, prima mi hanno aiutato due ragazzi, mi hanno regalato la loro pompa di emergenza per gonfiare, ma non ci sono riuscito. Allora ho fermato un camper e il ragazzo ha caricato sia me che il Ciao. Poi abbiamo contattato il servizio carro attrezzi – emergenza domenicale. Era un motociclista, abbiamo fatto amicizia e mi ha aiutato.

Siamo andati insieme a comprare i pezzi e mi ha portato a casa di un suo amico a riparare il Ciao. Sono stati gentilissimi, non hanno nemmeno voluto soldi. Sai quando ti scoppia il cuore dalla gioia, dall’emozione? Una cosa incredibile!

Alla fine è andata bene e secondo me era un segno del destino, sai perché? Ora mi mancano 15 chilometri alla tappa e oggi c’è un cielo molto terso; il mio meteorologo personale mi ha detto che proprio stasera, tra martedì e mercoledì, potrebbe passare l’aurora. Se la vedo stasera mi metto a piangere. [Marco la sera ha visto l’aurora boreale, come vedete nella foto e nel video]

Ciao Piaggio e Aurora Boreale
Fonte: Marco Tenerini
Marco vede l’aurora boreale con il suo Ciao

Ti apposti per vederla?

No, ho l’app Aurora Forecast: ti avvisa 10-20 minuti prima, magnifico.

Sei arrivato quasi alla fine del tuo viaggio…

Domani ultima tappa verso Capo Nord, altri 215 chilometri. Poi il 22 ho il volo per rientrare, ma devo impacchettare il motorino, che torna con un corriere.

Marco ce l’ha fatta, ha realizzato il suo sogno. È arrivato a Capo Nord e tra le mille difficoltà è riuscito a imballare il suo Ciao Ostinato, a prendere l’aereo e tornare a casa. Tu e Ostinato siete stati grandissimi! Potete continuare a seguirlo sul suo profilo Instagram.