Scram 411, l’ultima nata di Royal Enfield: la prova su strada

Abbiamo provato su strada questa moto, apprezzata per la facilità di guida e il suo stile.

Foto di Alex Ricci

Alex Ricci

Divulgatore di motociclismo

Romagnolo classe 1979, scrittore, reporter, divulgatore appassionato di moto, storia, geografia, letteratura, musica. Adora Junger, Kapuściński, Sting e i Depeche Mode.

“Made like a gun” e aggiungerei “fun like a Scram”. Già, perché se il vecchio motto della Royal Enfield suscita il paragone con la qualità meccanica delle armi, con la Scarm 411 il divertimento è assicurato. Una moto semplice, capace di catturare anche il motociclista più esperto con l’essenzialità, senza perdere i caratteri principali che una moto deve trasmettere. È un mezzo che ti si cuce subito addosso per la facilità di guida e il suo stile che accontenta anche i più esigenti.

Appena presa in mano, si ha la sensazione di una motocicletta vecchio stile, concentrata sulla sostanza e molto intuitiva. I comandi sono tradizionali, ma la strumentazione di bordo non è scarsa e coniuga analogico e digitale, con un tachimetro a doppia scala, chilometri e miglia orarie, le classiche spie insieme all’indicatore del serbatoio, il conta marce e il navigatore “Tripper” Turn-by-Turn. La posizione di guida è comoda, con il busto eretto e per nulla caricata sugli arti, che permette di godersi al massimo le basse e medie andature.

Anche il motore monocilindrico da 411 cc offre una guida facile ed efficace. In città è l’ideale per muoversi nel traffico e gestendo l’acceleratore, si ha una risposta sempre pronta in tutte le cinque marce. In accelerazione si sente subito la spinta dei 24 Cv, ma se si ha la voglia di tirare la cambiata, arriva tutto l’allungo necessario.

Anche in scalata la moto non si scompone e si può scendere di una marcia bruscamente in tutta sicurezza, senza incorrere nel bloccaggio della ruota o compromettere la manovra. Per l’olio del motore c’è un piccolo radiatore di raffreddamento, mentre il filtro è estraibile dal carter tramite un coperchio tenuto da tre viti. Il filtro dell’aria svolge molto bene la sua funzione e anche nell’utilizzo regolare su percorsi polverosi, ha raggiunto comodamente i 20000 chilometri prima di essere sostituito.

Fonte: Alex Ricci
Foto di Alex Ricci

La ciclistica della Scram 411 non teme i fondi sconnessi. Inizialmente l’anteriore sembra leggero e poco preciso in curva, ma la forcella telescopica da 41 mm, assorbe meravigliosamente le buche e i dossi, annullando gli shock alle braccia che percepiscono così un grande controllo del manubrio. Gli eleganti cerchi a razze tipo off-road montano pneumatici di CEAT di serie, 100/90R19 all’anteriore e 120/90R17 al posteriore, con una giusta tassellatura che non infastidisce in strada, ma permette di affrontare strade bianche e di campagna in totale libertà.

Nonostante un solo disco per ruota, la frenata è potente, specialmente davanti dove monta un 300 mm. L’ABS non è disinseribile come nell’Himalayan standard e se si adotta uno stile di guida con l’utilizzo del freno posteriore per impostare le curve, entra facilmente in funzione. Agile nel traffico, in curva viene voglia di mettere il piede a terra ( io l’ho fatto più di una volta), ed esce bene con un colpo di gas.

Disponibile in cinque colorazioni, la Scram unisce la base dell’Himalayan al tocco classico del bicolore e della scritta Royal Enfield. Forte di questo connubio, risulta sportiva, ed elegante al tempo stesso e sempre attuale. La colorazione del test è la White Flame che, con una predominanza di bianco e quell’effetto opaco, evoca il gusto retrò di vecchie moto da regolarità. Gli specchietti sono di misura ridotta, adeguati a al modello e occorre impostarli bene per avere la miglior retro visione, mentre il faro anteriore ha una potente luce H4 60/55W. Luci posteriori e indicatori sono a led.

Da queste descrizioni, guidarla non poteva che essere principalmente divertente. E’ un mezzo facile, sicuro e generoso. Dopo pochi minuti che si è in sella, ogni movimento viene naturale ed è un piacere darle confidenza. Forzando un po’, non dà un gran gusto e predilige essere lasciata scorrere con una guida rotonda che appaga nel misto e nello “stretto”, dove si comporta bene grazie a un peso inferiore ai 190 kg. Ho apprezzato l’impatto con l’aria, il suono proveniente dallo scarico e la luce del sole che creano il contesto ideale per assaporare tirare fuori il meglio da questa splendida Royal Enfield. Guanti in pelle, occhiali da sole e un casco jet sono gli accessori ideali per andarci in giro.

Lo staff di Royal Enfield Ravenna che mi ha concesso la prova, è unanimemente d’accordo sul fatto che questa moto sia l’essenza delle Scram e di un modo preciso di intendere il motociclismo che punta sulla sostanza e la semplicità, restando al passo coi tempi e senza precludere il divertimento che è sempre al primo posto. Il prezzo di listino consigliato dalla casa è di 5.200 euro, franco concessionario.

Fonte: Alex Ricci
Foto di Alex Ricci

“La Scram si colloca in un preciso segmento in cui è unica proprio per la sua cilindrata e per il fatto che è una moto molto ‘svestita’. Non si può paragonare alle altre Himalayan e nel suo genere si discosta dal resto della gamma”. (Carlotta Signorini – Titolare Royal Enfiel Ravenna)

Nel complesso è comoda, vivace, semplice e non impegna la guida. Per divertirsi basta rilassarsi e la Scram 411 sembra fare tutto da sé. È la moto per tutti i giorni o per le gite fuori città dove occorre prendersi il tempo per apprezzare i percorsi, le strade e i paesaggi che, in sella a questa Royal Enfield, sembrano non avere confini.