Rafik Kaissi RK Bearing, la moto fatta a cuscinetto. Foto

Arriva dal Texas ed è tutta fatta a mano, è stata costruita realizzando un telaio circolare

Rafik Kaissi è un customizer Texano con base a Round Rock, a nord di Austin, famoso per le sue realizzazioni fuori dal comune. Non è un caso, infatti, se Kaissi preferisce definire la sua attività più come conceptual engineering che come quella di un elaboratore di mezzi costruiti da qualcun altro e la sua definizione è che corretta visto che le sue moto sono più concettuali che realistiche, anche se Kaissi riesce a renderle tali attraverso delle capacità tecniche davvero inconsuete.

La RK Concepts ha portato la sua ultima creazione all’Essen Motor Show 2013, la RK Bearing. Si tratta di una moto concepita affinchè facesse pensare a un cuscinetto a sfere. La Bearing è stata costruita realizzando un telaio circolare dal diametro di 26 pollici (come le ruote) che non solo ha le forme di un maxi-cuscinetto a rulli, ma è un cuscinetto funzionante. In pratica il telaio è fatto con due anelli di acciaio tra i quali sono interposti dei rulli.

L’anello interno è vincolato al forcellone e supporta anche il motore, il serbatoio e gli ausiliari, mentre l’anello esterno è vincolato rigidamente all’avantreno e all’ammortizzatore Ohlins installato superiormente. Nella parte sotto alla “sella” c’è una finestratura da dove esce una staffa collegata all’anello interno, che si vincola all’estremo inferiore dell’ammortizzatore realizzando quindi la sospensione della moto attraverso la rotazione dei due anelli del cuscinetto.

Ma Rafik Kaissi non si è fermato qui, perché oltre ad aver realizzato in autonomia tutte le parti che compongono il telaio, è passato a costruire i mastodontici cerchi ruota da 26 pollici in alluminio ricavato dal pieno che ha vincolato alla parte centrale a disco, a sua volta avvitata su mozzi enormi costituiti da cuscinetti a sfera industriali.

Per dare una continuità stilistica al progetto, Kaissi ha disegnato le piastre che costituiscono il forcellone usando la stessa forma ricurva di quelle anteriori, poi finemente alleggerite con foratura e rinforzate con una piastra esterna con la stessa forma.

Tutto il resto è un tripudio di viti e bulloni, visto che Kaissi per la Bearing ha preferito questa tecnica costruttiva rispetto alla saldatura, relegata solo alle parti strutturali del telaio. La RK Bearing si completa con due dischi freno perimetrali serrati da due pinze Brembo a due pistoni (quelle normalmente usate sull’asse posteriore), e da un motore monocilindrico due tempi prelevato da una Honda CR 500.

(a cura di OmniAuto.it)