Motorcycle Film Festival: per chi ama le moto

Foto di Carlo Portioli

Carlo Portioli

Esperto moto e cultura custom

Le moto e la musica, mia moglie e gli amici, la birra e le chiacchere ma più di tutto amo cercare di capire. Le mie opinioni sono espresse dall'alto di niente.

Partiamo da una doverosa premessa: sono uno sfigato. Per la semplice ragione che ora scrivo su Motorlife, mi aspettavo nella settimana del EICMA di ricevere un tourbillon di inviti e di comunicati stampa sugli eventi di contorno al Salone del (ciclo) e Motociclo. Mi sentivo pronto, calato nel ruolo di reporter d’assalto dalla prima linea del EICMA, a garantire agli amici di MotorLife una copertura degli eventi 24/24. Un paladino della verità nel mondo torbido delle due ruote: un po’ Saviano, un po’ il Gabibbo.

Invece niente, nisba, silenzio assoluto. Per altro ci sono diverse gradazioni di niente: in questo caso si è trattato di un niente full optional. Tranne… per la presentazione (rigorosamente aperta a tutti) dei nuovi modelli Scrambler Ducati. Quelli di MotorLife mi dicono: se ti interessa, è lunedi sera nella zona del motoquartiere. Per chi non è di Milano, il motoquartiere è una zona in cui si concentra una parte del mondo motociclistico (soprattutto Custom) della città, tra cui il Deus, un negozio-bar/ristorante molto bello di motorcycle & surf lifestyle che è anche l’epicentro degli eventi.

Dopo una giornata di sberle a mano aperta in ufficio, tutte rigorosamente prese, alle 19,30 arrivo al Deus convinto di trovare la presentazione Ducati… e infatti non c’è. Due ragazze all’ingresso mi spiegano che si tratta dell’evento Metzeler: 48h ininterrotte di film e cortometraggi dal Motorcycle Film Festival proiettati al primo piano. Con le orecchie basse mi preparo ad andarmene convinto che si tratti del solito evento ad inviti, quando scopro che:
1. posso entrare senza invito
2. è sufficiente lasciare la propria e-mail
3. a fronte dell’indirizzo e-mail mi regalano una birra media
4. c’è anche il buffet
5. è tutto gratis

Sono commosso e mi viene voglia di abbracciarle, anche per ragioni meno nobili della riconoscenza. Entro e devo dire che, per una volta, è tutto in linea con le aspettative. La mia birra è gratis davvero e non cercano di vendermi un set di coltelli. Al primo piano, passata una bella terrazza, entro in un locale piccolo, curatissimo, tutto in perfetto stile Deus Ex Machina: il non plus ultra tra i brand che, sparati come traccianti, indicano le nuove strade della moda Custom oggi. Serbatoi di vecchie Yamaha appoggiati, riviste di moto su un tavolino e ai muri una collezione di quadri dedicati ai modelli che Deus produce. Ovunque ritornano i tratti e le linee distintive delle loro preparazioni, principalmente scramblerini old-style per correre dalla casetta di legno colorata alla spiaggia dove fare surf, ma non solo: più tardi ne approfitto per passare nel negozio e godermi ancora una volta quello shovel che quando lo vedo mi aumenta la salivazione. Lo spazio di fronte al bar offre una splendida e inaspettata sala proiezioni dove è appena iniziata la maratona video.

La programmazione racchiude tutto quello che è uscito ultimamente sul mondo della passione on-the-road, incluso cortometraggi 100% Custom su The Race Of Gentlemen e su Tom Fugle. Ci sono titoli che non conosco e che so che finiranno nella lista delle cose per cui vale la pena darsi malato. Scopro che martedi notte alle 3,00 danno The Greasy Hands Preachers che ancora non ho trovato il tempo di vedere, ma l’orario purtroppo non si sposa che la seconda sessione di sberle che devo prendere domani mattina al lavoro. Mi sto per buttare su buffet quando un scoglio insormontabile si para davanti: Andrea Lo Cicero. Schierato tra me e il buffet, l’ex nazionale di Rugby condivide il mio stesso obiettivo ma con una determinazione e un agonismo inarrivabili. Tento un dribbling, una finta, un doppio passo per disorientarlo e arrivare alle tartine, ma è tutto inutile. In ultima istanza vorrei provare con un Haka: magari apprezza il coraggio dello sfidante. Magari no e mi fa fare la fine delle tartine, quindi desisto e mi ritiro. Metzeler, da tempo ormai attenta al mondo Custom grazie anche alla collaborazione con Indian Larry Motorcycles per sviluppare una serie dedicata, fa un ulteriore passo avanti sposando non solo i mezzi ma la filosofia Custom nel senso più ampio del termine. Non è solo una questione di sponsorship e di mettere una motina-tutto-pepe nello stand: un evento come questo vuol dire capire, portare valore e avere l’ambizione di entrare a far parte della Kustom Kulture.

Esco soddisfatto e convinto che qualsiasi partnership commerciale per funzionare necessiti di una vicinanza culturale che la renda credibile. E la credibilità non si compra. Prendo la moto per andarmene a casa, quando finalmente un po’ per caso trovo lo spazio Ducati… ma questa è un’altra storia.

P.S. la parte su Lo Cicero è frutto della mia fantasia in quanto era sì fermo davanti al banco del buffet, ma non l’ho visto mangiare neanche una tartina. Sperando di non aver urtato in alcun modo la sensibilità del grande campione, nel qual caso chiedo umilmente scusa, porgo i miei più distinti saluti e ossequi alle signora. Mica che poi si incazza…

Sono giorni particolari, giorni di lutto e di tristezza per tutti. Ho le mie opinioni serie riguardo ai fatti di Parigi, ma la cosa che mi sono sentito di fare è stata scrivere per provare a ridere, non per mancanza di rispetto ma perchè come diceva Groucho Marx in qualsiasi forma di dittatura la prima cosa che scompaiono sono i comici.