Moto Guzzi: gli avvincenti ‘segreti’ della famiglia Parodi

Nell'intervista alla signora Elena Bagnasco scopriamo alcuni interessanti aneddoti sulla nascita di Moto Guzzi a Mandello del Lario

Foto di Laura Raso

Laura Raso

AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

Continuano gli appuntamenti con lo Speciale Moto Guzzi. Siamo stati contattati dalla signora Elena Bagnasco, nipote di Giorgio Parodi, fondatore insieme al padre Emanuele Vittorio Parodi dell’azienda, e presidente dell’Associazione Giorgio Parodi, che ha letto con piacere e interessamento i nostri articoli recentemente pubblicati sui 100 anni della società.

Elena Bagnasco racconta con orgoglio una storia che ancora oggi unisce appassionati di tutto il mondo, ha voluto aggiungere dei particolari interessanti a quelle che sono le vicende conosciute della famosa Casa motociclistica di Mandello del Lario; quella realtà nota per aver creato delle moto straordinarie, sia su strada che in pista, e per continuare a farlo ancora, dopo 100 anni. Lo dimostra anche la recente V100 Mandello, presentata in occasione del Salone Eicma 2021 (25-28 novembre, Milano-Rho Fiera).

Elena Bagnasco ci ha informati di avere recentemente pubblicato un libro, basandosi su fonti accertate quali archivi storici di Camera di Commercio e Aeronautica Militare. Che cosa può dirci a riguardo?

“Qualche cenno e particolare sulla fondazione, che forse non tutti conoscono. L’azienda nacque a Genova con le azioni della Angelo Parodi fu Bartolomeo e capitale dei Parodi (il tonno, la prima Aquila della famiglia), e fino al 1969 fu di proprietà della famiglia, che la gestì. Ogni informazione è documentata. Il logo e il nome furono scelti da mio nonno Giorgio Parodi (di cui noi abbiamo già parlato infatti nei precedenti articoli, grande amico di Giovanni Ravelli con cui condivise la passione del volo e delle motociclette prima di incontrare Carlo Guzzi), e la sede legale restò a Genova fino al 1953, dove i Parodi avevano anche le loro altre attività. L’azienda era collegata via ponte radio con gli uffici di Genova, molto all’avanguardia per l’epoca”.

Giorgio Parodi e famiglia - Moto Guzzi
Fonte: Elena Bagnasco
Giorgio Parodi al centro, con Emanuele Vittorio dietro e uno dei figli davanti

Sono curiosa: quando ha iniziato a interessarsi e raccogliere testimonianze storiche su Moto Guzzi?

“Circa 3 anni fa, partendo dai ricordi di mamma e qualche lettera di famiglia. Mi sono avvalsa della collaborazione di storici e ricercatori, oltre che di esperti del settore. Mio nonno nella sua vita fece molte cose, una di queste fu la Moto Guzzi. Un’esistenza piena e intensa, che ha richiesto molto lavoro, ma la soddisfazione è stata davvero grande. Il libro, “Giorgio Parodi – Le ali dell’Aquila” edito da Tormena, ha un grande valore storico, una ricostruzione così approfondita e documentata non era mai stata fatta, in occasione dei 100 anni credo che fosse indispensabile. E ancora oggi, grazie anche ai molti amici e guzzisti che mi hanno ‘accompagnata’ lungo questo percorso, continuo a scoprire nuove sfaccettature della sua incredibile vita”.

Ci fa molto piacere che abbia deciso di contattarci e dare il suo contributo alle Speciale Moto Guzzi

“Le ho scritto perché mi fa piacere integrare quanto da voi anticipato. Il contributo dato dalla famiglia Parodi non fu ‘solo’ il famoso apporto di capitale di cui tanto si parla; in quanto proprietari e amministratori diretti, contribuirono loro stessi alla creazione della leggenda della Moto dell’Aquila. Indubbiamente Carlo Guzzi fu l’ideatore e realizzatore di una grande moto, la GP (Guzzi-Parodi) e di molti altri rinomati modelli, grazie anche al supporto del fratello ingegnere Giuseppe; l’uomo riuscì a mettere nella sua ‘opera’ la migliore tecnologia in circolazione all’epoca. Non possiamo però tralasciare il fatto che anche i Parodi fecero la storia dell’azienda”.

Chi fu Emanuele Vittorio Parodi, a cui a Mandello del Lario è dedicata proprio la via in cui sorge lo stabilimento?

“Emanuele Vittorio fu il primo presidente, Giorgio vicepresidente, diventò poi presidente in seguito alla morte del padre, nel 1945. Il cugino Angelo fu Amministratore Delegato e si trasferì a Mandello, dove poteva gestire l’azienda da vicino. Ancora oggi nel museo della Moto Guzzi è visibile un bassorilievo a lui dedicato. Emanuele Vittorio e Giorgio facevano avanti e indietro, dovendo gestire anche la società armatoriale. La famiglia, prima in affitto ai Piani dei Resinelli, acquistò una casa sul lago a Lierna, poco distante dallo stabilimento. Anche grazie ai Parodi Moto Guzzi ha realizzato molte opere di cui Mandello del Lario può andare ancora oggi fiera: dalle centrali elettriche, allo spaccio aziendale, ma anche la Galleria del Vento, la Canottieri Moto Guzzi, le case per i dipendenti, i circoli ricreativi. Numerose le vittorie di Moto Guzzi nelle corse, anche in questo caso non possiamo non citare Giorgio Parodi, che era la vera anima sportiva e corsaiola dell’azienda. Lui chiamò l’Ing. Carcano, a cui venne affidata la progettazione per la Squadra Corse”.

E sul logo dell’Aquila cosa può dirci?

Il logo e il nome furono scelti da mio nonno Giorgio. È qualcosa a cui tengo particolarmente, mi piace che venga ricordata la storia e anche l’origine del simbolo dell’Aquila. Per i 30 anni dell’azienda fu realizzato un piccolo opuscolo proprio dalla Moto Guzzi, Giorgio era presidente all’epoca e decise di dedicarlo al padre Emanuele Vittorio, primo presidente. Oggi l’opuscolo è riprodotto in versione integrale dall’Associazione Scanagatta, una preziosa testimonianza realizzata quando nonno era ancora in vita, sempre poco incline ad apparire, una fonte diretta importante”.

Ravelli con Giorgio (a destra) prima del volo
Fonte: Elena Bagnasco
Il pilota Ravelli con Giorgio Parodi (a destra) prima del volo

E cosa mi dice invece del primo prototipo di Moto Guzzi, di cui noi abbiamo già parlato in diverse occasioni?

L’Officina Ripamonti a Mandello realizzò il telaio e assemblò il primo prototipo del 1919, la GP (Guzzi-Parodi). Erano le stesse iniziali di mio nonno Giorgio che, di carattere schivo e riservato, non volle fraintendimenti: lasciò quindi l’onore del nome al progettista e scelse l’aquila in ricordo del suo amico Ravelli, pilota come lui, che avrebbe dovuto far parte del progetto come collaudatore, ma purtroppo perse la vita prima della realizzazione dello stesso. Il motore della GP fu realizzato dall’Ansaldo di Genova, nel quartiere di Sestri Ponente, vicino a dove i Parodi in origine avevano intenzione di aprire l’azienda; a causa delle agitazioni in corso del Biennio Rosso, scelsero l’allora Mandello Tonzanico, decisamente più tranquillo, andando incontro a Carlo Guzzi che lì risiedeva”.

Un simpatico aneddoto di famiglia, che non conoscevamo…

“La GP fu portata a Genova per l’approvazione di Emanuele Vittorio Parodi, Giorgio mise il padre sul portapacchi e gli fece fare un giro nel quartiere di Carignano, dove vivevano all’epoca. Quando Emanuele scese, aveva i capelli dritti in testa ed esclamò una frase che restò celebre in famiglia: ‘Se voi credete di far muovere il mondo con questo rumore sotto il sedere siete dei matti scatenati, ma devo riconoscere che con le mie duemila Lire avete fatto un ottimo lavoro. Andiamo avanti!’. Fu così che si proseguì verso la fondazione della Moto Guzzi”.

Ha avuto modo di recarsi a Mandello del Lario e collaborare alle iniziative legate a Moto Guzzi?

“Sono stata più volte a Mandello, l’ultima in occasione della presentazione del progetto per la ristrutturazione della fabbrica lo scorso settembre; ogni volta incontro numerosissimi amanti del brand, chi ha contribuito a condurre fino ai giorni nostri il glorioso marchio, grazie alla passione che si portano nel cuore. L’Archivio Comunale Memoria Locale di Mandello del Lario ha fornito una preziosa collaborazione, curando tutto l’aspetto sociale dell’azienda negli anni dell’amministrazione Parodi. La Moto Guzzi fu fondata con le azioni della Angelo Parodi fu Bartolomeo e con capitale versato da Emanuele Vittorio Parodi. Angelo Parodi apportò il terreno su cui fu costruita l’azienda. La quota di Giorgio Parodi, Gaetano Belviglieri e Carlo Guzzi fu versata per 3/10 dai Parodi. Carlo Guzzi fu rappresentato verbalmente da Giorgio in sede di redazione e firma dell’atto costitutivo il 15 marzo 1921, non era presente a Genova. In seguito ci furono più aumenti di capitale da parte della famiglia. Un’ultima curiosità sulla Galleria del Vento: ce ne furono due versioni, la prima progettata da Carlo e Giuseppe Guzzi, la seconda da un gruppo francese, finanziata a titolo personale da mio nonno Giorgio”.

La signora Elena Bagnasco e Moto Guzzi
Fonte: Elena Bagnasco
La signora Elena Bagnasco, nipote di Giorgio Parodi

La signora Elena Bagnasco è stata Mandello del Lario anche la scorsa estate, in occasione dei 100 anni della Moto Guzzi. E ha fornito una bellissima immagine che è stata riprodotta sotto forma di murales dal signor Trincavelli, ma questa è un’altra storia, ne parleremo a breve.

Associazione Giorgio Parodi – contatti info@giorgioparodi.it – a questo link trovate il sito internet dell’associazione, dove è possibile ordinare il libro direttamente dall’editore.