La vittoria che cambiò per sempre Ducati e le corse di moto

Dal genio di un visionario, al successo che ha lanciato per sempre Ducati nel firmamento, inventando la Superbike moderna.

Foto di Alex Ricci

Alex Ricci

Divulgatore di motociclismo

Romagnolo classe 1979, scrittore, reporter, divulgatore appassionato di moto, storia, geografia, letteratura, musica. Adora Junger, Kapuściński, Sting e i Depeche Mode.

Che le cose semplici siano quasi sempre le migliori, è cosa nota. Quello che è meno noto è quanto questa teoria sia stata alla base di un successo Ducati che ha cambiato per sempre la storia delle moto e delle corse per derivate di serie. Il boom economico degli anni ’60 favorì la produzione di moto di grossa cilindrata che iniziavano ad avere un buon mercato, date le soddisfacenti prestazioni su strada. Tuttavia, nelle competizioni ufficiali non erano iscritte moto che superavano i 500 cc., fatta eccezione per gli Stati Uniti dove gareggiavano mezzi fino 750 cc. Ispirandosi alle gare d’oltreoceano, nel 1972 si disputò la 200 Miglia di Imola, soprannominata la Daytona d’Europa, che raccoglieva quarantasei piloti, su moto fino 750 suddivise tra undici marche (Honda, Kawasaki, Ducati, Triumph, Moto Guzzi, Norton, Laverda, BSA, MV Agusta, BMW e Suzuki).

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