La regina del deserto che ha fatto la storia degli enduro

L’ultima generazione di una serie che ha fatto la storia degli enduro stradali. Pensata per i ralli raid ai tempi della Parigi-Dakar, questa moto ha attraversato le epoche e oggi è una delle più apprezzate per il turismo.

Foto di Alex Ricci

Alex Ricci

Divulgatore di motociclismo

Romagnolo classe 1979, scrittore, reporter, divulgatore appassionato di moto, storia, geografia, letteratura, musica. Adora Junger, Kapuściński, Sting e i Depeche Mode.

Yamaha Ténéré 700 è l’ultima di una serie di moto realizzate dalla casa giapponese che prendono il nome dalla regione sahariana dove originariamente transitava la Parigi-Dakar. Presentata all’EICMA 2016 con la sigla di T7 (un concept), ha sostituito la precedente Yamaha XT660Z Ténéré ufficialmente dal 2018.

Dotata da un classico motore bicilindrico in linea di 689 cc, è un quattro tempi raffreddato a liquido con distribuzione bialbero a otto valvole e dispone dell’albero motore a croce utilizzato sui modelli naked MT-07 e Tracer 700. Il cambio è a sei marce e la trasmissione finale a catena.

Nata dalla voglia di avventura
Il successo della Parigi-Dakar, fu la spinta principale verso la produzione di moto enduro per il pubblico, appassionatosi ai grandi ralli-raid. Diversamente da come si pratica oggi l’off-road, le moto nate negli anni ’80 avevano grossi serbatoi, pesi, altezze e lunghezze maggiori e soprattutto, nomi evocativi. Richiamavano principalmente l’Africa, vero e proprio terreno di caccia per gli avventurieri su due ruote e tutti i marchi più importanti, avevano a catalogo la loro ammiraglia del deserto.

La prima serie prodotta dal 1983 al 1985

Il primissimo modello risale infatti al periodo 1983-1985 e fu un vero cambiamento epocale per Iwata, con il passaggio dalla XT 550 o la più classica XT 500 con serbatoio cromato e tutti i crismi della moto da fuoristrada del decennio precedente, ad una vera nave del deserto dai colori sportivi e l’aspetto inarrestabile. Un concetto nuovo anche per i giapponesi che ancora non avevano accolto la moda di queste moto esplosa in Europa.

Inutile ripetere quanto fosse forte il richiamo dei colori ispirati agli sponsor delle Yamaha ufficiali, impegnate in ambito sportivo, ma la vera bellezza stava nell’avere un enduro dalle possibilità infinite. Era l’epoca che si iniziava a immaginare le lunghe traversate davanti alla vetrina del concessionario da cui uscivano Ténéré che sembravano pronte a partire per il deserto.

L’evoluzione della specie
Un pezzo così azzeccato non poteva rimanere un’icona dei tempi migliori e in Yamaha hanno ben pensato di proporla nella nuova versione, che concentra tutte le caratteristiche di una moto totalmente moderna, tenendo fede ai tratti che hanno reso celebri le prime. L’ultima versione è infatti un connubio di stile e versatilità.

Pensata per l’off road, il telaio a doppia culla in acciaio ha la parte inferiore imbullonata per facilitarne la sostituzione, ed un interasse contenuto che la rende agile. Le sospensioni sono Kayaba, con forcellone in alluminio dotato di controllo remoto e forcella regolabile con steli da 43 mm e una corsa di 210 mm. Il sistema frenante prevede un doppio disco anteriore da 282 mm e l’ABS disinseribile ne fanno un mezzo molto racing.

Tre edizioni e tanta qualità sportiva
La strumentazione è a sviluppo verticale come sulle enduro da competizione, monta i paramani di serie come le vecchie Ténéré, i comandi a pedale sono snodati e regolabili come il parafango. Grazie a questi accorgimenti, è una moto di livello sia nello sterrato sia in strada, dove sorprende per il suo comportamento preciso ed efficace.

Anche in questa generazione di Ténéré, le colorazioni sono la rilettura delle storiche livree. Il prezzo della nuova 700 2022 parte da 10.399 euro, ma spendendone 1.600 in più si può avere anche la 700 Rally Edition. Esiste infine la 700 World Raid che parte da 12.599 euro. Tutte molto apprezzate, è sufficiente la versione base per disporre di tutta la grinta che serve in fuoristrada, anche se questi modelli entrano ormai nelle categorie turismo, mettendo d’accordo un po’ tutti.

Cos’è cambiato?
Rispetto alle Ténéré degli anni ’80 è cambiato quasi tutto in termini tecnici e sia quelle di allora, sia le moderne, sono figlie legittime della propria epoca. A osservarle bene, entrambe nascondo ancora tanti punti in comune. Non sono mezzi concepiti per l’hard enduro oggi, ma non lo erano nemmeno un tempo e per le mulattiere si preferivano modelli crossistici e compatti. Ideali negli spostamenti e nei lunghi viaggi, sono sempre state apprezzate in strada e per andarci in vacanza.

Possiamo convenire che la vera Yamaha Ténéré non è mai e non è ancora cambiata. Ciò che è cambiato è il mondo in cui ha continuato ad aggiornarsi in base al periodo storico e alle soluzioni innovative che non sono mai mancate alla casa dei tre diapason, sempre disposta ad offrirci il meglio del suo repertorio motociclistico e dei suoi sessantasette anni di storia.