EICMA 2015: la standardizzazione del Custom

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Carlo Portioli

Esperto moto e cultura custom

Le moto e la musica, mia moglie e gli amici, la birra e le chiacchere ma più di tutto amo cercare di capire. Le mie opinioni sono espresse dall'alto di niente.

Le notizie sulle novità presentate al EICMA stanno accalcate su siti e riviste di settore come i pendolari delle Trenord in un lunedi di pioggia. E con i pendolari condividono il brio di chi sta andando al patibolo. La tal casa ha lanciato questi nuovi modelli, la tal altra ha lanciato tali altri modelli, tutti raccontati come il nuovo e definitivo modo per essere se stessi, per essere unici e differenti.

La moto come strumento di affermazione della propria unicità è il concetto alla base della comunicazione di tutte le case motociclistiche, è il messaggio su cui puntare per spingere le vendite.

E noi lì a far la fila per salire 30’’ su un modello piuttosto che su un altro, il tempo di un selfie e di attaccarsi al manubrio e per provare la posizione di guida, per poi scendere e lasciare diligentemente il posto al prossimo che vuole provare come ci si sente ad averla.

Non c’è niente di più vicino alla cultura Custom dei concetti di personalizzazione e unicità, quindi tutta questa attenzione da parte delle principali case motociclistiche in fondo è il riconoscimento del valore di una filosofia che ha sempre considerato la moto come materiale grezzo da plasmare fino a renderlo a propria immagine e somiglianza.

Ma c’è qualcosa che non mi convince. Come faccio ad affermare la mia personalità attraverso la moto se viene standardizzato anche il modo in cui si customizza? Io voglio essere unico come voglio io, non come volete voi, se no che unico sono?

Customizzare vuol dire destrutturare e ricostruire in modi diversi, in modi che le case madri non possono immaginare perché sono estremi, perché si muovono nei territori inesplorati.

Customizzare vuol dire inventare e rivoluzionare: lasciatelo fare a chi non ha i vincoli creativi dati da obiettivi di fatturato e quote di mercato. Voi occupatevi solo di fare le versioni stock le più belle ed affidabili possibili, che a customizzarle ci penseranno altri.

Io riconosco il grande talento di chi costruisce un racconto credibile intorno a messaggi commerciali di questo tipo e credo che alla fine possano funzionare di più o di meno, ma mai completamente.