Cosa significa quando si dice che una moto è depotenziata

Per moto depotenziata s'intende un veicolo a due ruote che ha subito un processo di limitazione durante la fase di produzione. Ecco i dettagli

Una moto depotenziata è un veicolo limitato dalla casa produttrice. In tale ambito, delle motociclette da oltre 100 cavalli potrebbero venire limitate a una massima potenza di 25 Kw per rientrare negli standard previsti dalla patente A2 . Per limitare le potenzialità di un veicolo a due ruote, le case produttrici generalmente utilizzano delle specifiche tecniche. Queste possono essere rappresentate da cambi del circuito elettronico della moto, da una batteria con una potenzialità inferiore agli standard previsti o dall’inserimento nella costruzione del veicolo di alcuni accessori extra.

Generalmente, una moto depotenziata con un accessorio di questo tipo rispetta tutti gli standard italiani ed europei, ma non fornisce al motociclista la massima potenza di guida che questi potrebbe avere. Per risolvere il problema della moto depotenziata, basterebbe effettuare una revisione della moto, eliminare la strozzatura e togliere i dispositivi che definiscono la limitazione. In alternativa si può provare a lavorare sul circuito elettronico, ristabilendo i parametri previsti dall’azienda produttrice. In genere, sono previsti soltanto due fattori limitanti possibili. I primi sono di tipo elettronico, i secondi sono di tipo meccanico.

Per quanto riguarda la limitazione meccanica, bisogna dire che questa si verifica nel momento in cui alla motocicletta vengono aggiunti degli elementi meccanici. Questi sono detti “fermi”. Loro agiscono sul motore, sull’albero o sul pistone limitando alcune funzionalità di questi elementi. Possono rendere maggiormente difficile l’apertura dei corpi farfallati, apportare delle strozzature allo scarico o all’aspirazione. In alternativa è possibile inserire altri accessori volti a ridurre l’aspirazione e la portata del carburante.

Nel caso di una limitazione elettronica, la moto depotenziata si ottiene aggiungendo un modulo extra al circuito elettronico. Un modulo viene spesso definito come un “dispositivo fantasma”. Esso ha il compito di fornire alla centralina dei dati diversi da quelli reali, che spinge l’organo elettronico centrale della moto a emanare una risposta diversa. In conclusione, questo porta alla diminuzione delle prestazioni della moto. Per risolvere il problema il motociclista deve rimuovere il modulo di troppo, riportando la motocicletta a funzionare correttamente al massimo delle sue potenzialità. L’operazione di ripristino delle corrette funzionalità può essere svolta da un meccanico .