Car-to-X-Communication, il dialogo tra auto e moto fa progressi

Da Francoforte i dati sulla ricerca sui sistemi di comunicazione tra diversi veicoli parla chiaro: "network wireless" sono le parole chiave per aumentare la sicurezza di chi guida su strada, in auto ma anche e soprattutto in sella alla sua moto

Consentire a chi va in moto di sapere in anticipo cosa sta succedendo nei tratti di strada ancora non visibili ad occhio nudo: sogno o realtà? Fino a qualche anno fa questa sarebbe stata considerata una fantasia sin troppo ambiziosa, ma non oggi.

Ci sono infatti voluti quattro anni di studi e sperimentazioni per dare vita al progetto simTD (Safe and Intelligent Mobility), la cui finalità rimane quella di sviluppare sistemi in grado di migliorare la sicurezza nella guida mettendo in comunicazione i veicoli tra di loro e con le infrastrutture stradali.

La complessità del progetto ha ovviamente coinvolto le aziende automotive più sensibili a queste tematiche tra cui BMW che da alcuni anni sta sperimentando le tecnologie di Connected Ride per le moto e Connected Drive per le auto.

Partendo dai sistemi di sicurezza dedicati alle moto, col Connected Ride, BMW ha creato numerosi ausili alla guida che stanno lentamente trovando la loro collocazione anche nella produzione di serie. L’Automatic Collision Notificator ne è infatti il primo esempio: montato sulle BMW K 1600 GT e GTL, questo dispositivo in caso di incidente chiama autonomamente la centrale operativa BMW e attiva i soccorsi fornendo le coordinate GPS della moto.

Venendo però al fulcro del progetto Car-to-X, cioè la comunicazione tra i veicoli e tra essi e le infrastrutture, si è partiti dal protocollo più veloce e affidabile per collegare tutti questi soggetti, ovvero il WLAN standard IEEE 802.11p o il ITS G5A, che offre velocità e affidabilità nel trasferimento di dati.

Negli ultimi quattro anni la sperimentazione del Costruttore tedesco ha impiegato ben 5 moto e 20 auto nei test in condizioni di traffico reale sulle strade aperte al traffico della città di Francoforte e sulle autostrade circostanti concentrandosi prevalentemente su due sistemi: il Cross Traffic Assistant e il Traffic Sign Assistant.

Il primo sistema è in grado di informare i veicoli che stanno avvicinandosi ad un incrocio (tra le condizioni di traffico più soggette a incidente, secondo le statistiche) sul fatto che essa sia libera o occupata da altri mezzi.

Il Traffic Sign Assistant invece mette in contatto veicoli e infrastrutture stradali, informando chi guida so come stanno variando le condizioni stradali davanti al veicolo, preavvisandolo sull’avvicinarsi di un semaforo rosso, di una zona a velocità limitata o semplicemente preannunciando una coda o traffico congestionato.

Le future evoluzioni di questi sistemi, per esempio, potrebbero portare i semafori a preavvisare i guidatori sul cambiamento di aspetto consigliando loro la giusta velocità da tenere per assicurarsi l’onda verde o, al contrario, l’imminente “rosso”.

Nell’epoca in cui ogni informazione è condivisa, l’obiettivo di questi sistemi è di rendere partecipi gli altri utilizzatori della strada (e i loro sistemi elettronici) della più aggiornata situazione di traffico possibile e il WI-FI risulta il mezzo più indicato per farlo.

Ogni veicolo infatti può a sua volta fungere da trasmettitore dei dati a vantaggio di quegli altri veicoli che ancora non dovessero essere nel raggio d’azione dell’infrastruttura.

Conoscere in anticipo le condizioni della strada che si sta per affrontare (pensiamo a pioggia, nebbia o ghiaccio), ma ancora, essere consapevoli di una moto a terra dietro una curva oppure di motociclisti nelle vicinanze della propria auto potrebbe davvero risultare la mossa vincente nella sempre più concitata convivenza tra auto e moto che, nel traffico delle grandi città come nelle strade di montagna, spesso non si “rispettano” come invece dovrebbe accadere, ed in questo l’elettronica non può fare altro che essere d’aiuto.
 

(a cura di OmniMoto.it)