La patente di guida vale come documento d’identità

Quando è possibile usare la patente al posto della carta di identità? Vediamo che cosa prevede la legge nei casi specifici

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Laura Raso

AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

A quanti di voi è capitato di accorgersi, non appena ci si allontana da casa in auto, di aver dimenticato di portare con sé la carta d’identità o il passaporto? E di essere così costretti a fare marcia indietro per evitare di circolare senza un documento d’identità in corso di validità legale? Una situazione certamente molto comune e nella quale molti si ritroveranno. E dire che sarebbe sufficiente aprire il portafogli per evitare inutili inversioni di marcia e perdite di tempo. Come vedremo in dettaglio tra poco, infatti, la patente di guida vale come documento di identità e, anche in caso di alt delle Forze dell’Ordine, non c’è bisogno di esibire altro documento di riconoscimento. La tesserina in plastica rilasciata dagli uffici della Motorizzazione Civile, infatti, ha pieno valore legale e può essere usata senza problemi in fase di identificazione.

Cosa prevede la legge

La validità della patente di guida come documento d’identità è regolata dall’articolo 35 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 28 dicembre 2000 (“Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa”). Il comma 2, in particolare, recita:

“Sono equipollenti alla carta di identità il passaporto, la patente di guida, la patente nautica, il libretto di pensione, il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, il porto d’armi, le tessere di riconoscimento, purché muniti di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciati da un’amministrazione dello Stato”.

Anche nel nuovo formato di plastica, la patente di guida è rilasciata da un’amministrazione dello Stato. La Motorizzazione Civile, infatti, è un’articolazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A tutti gli effetti, dunque, un ufficio facente parte dell’amministrazione statale. La patente ha valore legale in caso sia necessario identificarsi o farsi riconoscere: trattandosi di un documento equipollente alla carta di identità, nessuno potrà rifiutarla e chiederci di mostrare la carta d’identità o il passaporto.

Patente di guida come documento: quando si può usare

Alla luce di quanto detto sopra, si capisce abbastanza facilmente che la patente di guida può essere utilizzata come documento di identità su tutto il territorio nazionale. Questo vuol dire che, in caso dimenticassimo la carta d’identità o il passaporto a casa, potremmo utilizzare la patente come sostituto legale. Nel caso in cui dovessimo imbarcarci su un aereo, però, è necessario fare una distinzione: la validità legale dipende dall’aeroporto di destinazione.

Se il nostro itinerario non prevede scali all’estero e restiamo sempre all’interno del territorio italiano, allora potremmo salire a bordo utilizzando la sola patente di guida. Se, invece, la destinazione è al di fuori dei confini, la patente non ha alcun valore legale (neanche all’interno dei Paesi dell’Unione Europea o di quelli che fanno parte dello Spazio Schengen). Ciò vuol dire che dovremmo recarci in aeroporto dotati di carta d’identità o, ancora meglio, di passaporto: saremo così sicuri di poter passare i controlli aeroportuali in tutta tranquillità e senza il rischio di essere respinti.

Discorso analogo nel caso in cui ci dovessimo recare all’estero in auto. Pur trattandosi di una “licenza di guida” riconosciuta a tutti gli effetti in Europa e in molti altri stati del mondo, la patente potrebbe non essere ritenuta valida come documento identificativo. Consigliabile, dunque, avere sempre con sé un altro documento, come carta di identità o passaporto.